mercoledì 9 novembre 2011

Sempre Meno Tempo

C'è sempre meno tempo per scrivere, Lettore. I giorni sono inappellabili tiranni, le ore esperte traditrici, i minuti abili ingannatori. Che cosa posso farci io, se il tempo l'ha sempre vinta in partenza? Ma non mi arrendo. Nossignore, non ho la minima intenzione di gettare la spugna. Lotterò contro il tempo, costi quel che costi, e, chissà, magari prima o poi avrò la meglio...
Ho una lista di libri da leggere che sembra infinita. E il bello è che si espande sempre di più, mentre le settimane passano come se niente fosse. Devo anche studiare. Il quinto anno di liceo non è una passeggiata. Troppa ansia, troppa pressione addosso... Non fa bene ad uno scrittore. Ne sono convinto.
E poi... Be', poi ci sono le idee. Troppe, troppe idee. Romanzi e racconti che prendono forma nella mia mente e sono costretti a rimanere lì, relegati come se fossero stati messi in castigo dal tempo. Non posso prendermi le giornate che occorrono per metterli sulla carta. Proprio non posso, né fisicamente né psicologicamente! Ma allo stesso tempo faccio fatica a concentrarmi sullo studio, perché ho queste idee che continuano a vorticarmi nella mente e non mi danno un attimo di tregua! Capisci, Lettore? Anche se non potrai mai arrivare a comprendere pienamente quello che sento, capisci come sono combattuto?
E ogni giorno è sempre peggio. Nuovi racconti. Ne avrò almeno una ventina in testa, se tutto va bene. Nuovi romanzi. Più di dieci, con trame e personaggi abbastanza definiti, alcuni elaborati persino nei minimi dettagli. Che cosa manca, allora? Sempre il solito, insostituibile, vecchio tempo. Un farabutto della peggior specie. Ma d'altro canto, come posso sperare di liberarmi dei limiti che mi impone?
Ho sempre meno tempo. Questa è la triste e dura verità di adesso, mio Fedele Lettore. E cos'altro posso dire, a questo proposito? Assolutamente niente. Posso soltanto sperare che il tempo non porti via con sé tutte quelle idee che germogliano nella mia testa quasi che si trovassero nel campo più fertile del mondo. E sperare che prima o poi si fermi e mi lasci recuperare, così da darmi modo di creare quelle decine di universi incredibili che vivono e respirano e crescono nella mia immaginazione.
Chissà. Magari, presto o tardi, tutti questi romanzi e racconti vedranno la luce...

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