lunedì 30 aprile 2012

Il Blocco dello Scrittore

"Il Blocco dello Scrittore", mio Carissimo Lettore, è il racconto con il quale mi sono piazzato tra i semifinalisti del Premio "Campiello Giovani" 2012, pubblicato integralmente qui su "Scrivere Sotto la Luna". Ho scritto il testo in quattro sere, distribuite fra martedì 3 e domenica 8 gennaio dello stesso anno. L'idea era di costruire qualcosa di diverso dal solito, e alla fine ne è uscito una specie di racconto psicologico, che tuttavia non si lascia inquadrare in alcun genere specifico. Subito dopo la mattinata di presentazione a Verona della cinquina dei finalisti, nella quale sono entrate storie dalla fisionomia totalmente diversa rispetto a quella propria de "Il Blocco dello Scrittore", ho deciso di postarlo qui, nel mio blog, dividendolo in tre parti. Ecco i link che rimandano dunque alla versione completa del racconto. Buona lettura!

Riunificazione Racconto

Come è già stato fatto con i precedenti racconti, Lettore, per rendere più semplice il raggiungimento de "Il Blocco dello Scrittore" (attraverso il pannello "Racconti") ho deciso di riunire i link alle 3 parti in un unico post che raccolga perciò l'intero racconto.
Dunque, da oggi "Il Blocco dello Scrittore" sarà disponibile nella sezione "Racconti" con un unico collegamento che a sua volta rimanderà alle 3 parti in cui è stata suddivisa la storia.
Nel caso in cui tu non abbia ancora avuto modo di leggerlo, quindi, ecco l'occasione giusta per farlo!

sabato 28 aprile 2012

Il Blocco dello Scrittore - Parte 3

«Non ti preoccupare, Debbie» farfugliò il dottore con fare vagamente spensierato, rivolgendo alla donna un mezzo sorriso. Da dietro le lenti spesse i suoi occhi azzurro spento sondarono quelli dell’interlocutrice, scendendo furtivamente a sogguardarle le curve messe in risalto dalle pieghe del vestito. «Qui starà bene, vedrai.»
«Lo spero, Craig. Da quando è cominciata non è più stato lo stesso. E ora che è ridotto in questo stato… Non lo so, spero soltanto che si possa riprendere. E che possa ricominciare a scrivere come faceva prima» mormorò Debbie con una lieve venatura di malinconia nella voce. Scrutò il volto tirato del marito, percorrendogli gli occhi distratti. Charlie sembrava irrequieto. Si mosse sulla sedia con aria agitata, spostando la testa da una parte all’altra senza focalizzare la propria attenzione su di un punto preciso.
«Si è mai comportato in maniera violenta?»
«Chi, Charlie? No, non ha fatto male nemmeno ad una mosca. Un mese e mezzo fa, più o meno, si è lamentato di non riuscire più a scrivere. Ha ricominciato a fumare dopo dodici anni, capisci? E poi si è chiuso in se stesso e ha smesso di parlare. Avrei dovuto portarlo qui già da qualche settimana, lo so, ma credevo di poterla risolvere per conto mio…»

Scioglimento del Blocco

E con oggi, mio Caro Lettore, chiudiamo la pubblicazione del racconto "Il Blocco dello Scrittore". Spero che la storia ti sia piaciuta. Ora ti manca soltanto la Parte 3, dico bene?
D'accordo, eccola qui di seguito. Come sempre, buon viaggio!

venerdì 27 aprile 2012

Lacrime di Mezzanotte

Bisogna lasciare che la pioggia lavi via tutte le lacrime dei nostri padri, prima di cominciare a sperare che venga un acquazzone a mescolarsi con le nostre per farle sparire.
Le lacrime. Che cosa sono esattamente le lacrime, secondo voi? A parer mio si tratta di piccoli pezzettini luccicanti di uno specchio che esiste dentro ciascuno di noi. O, almeno, così mi piace pensarla. Frammenti di uno specchio che si sgretola ogni volta che soffriamo. I nostri occhi, incaricati di sputarli fuori per permettere ad un nuovo specchio di ricomporsi, fanno sempre bene il loro lavoro. È lo specchio della nostra serenità interiore, della nostra felicità, del nostro stare bene, e ogni volta che soffriamo questo specchio va in frantumi e noi piangiamo. E poi, faticosamente, dobbiamo costruirne un altro in vista della prossima stilettata al cuore.
Quella sera del diciassette di giugno, della quale vi voglio raccontare, era toccata a mia sorella vedere il proprio specchio sbriciolarsi come un bicchiere lasciato precipitare dal novantanovesimo piano di un immenso grattacielo. Era stata piantata dal suo ragazzo, con il quale aveva condiviso gli ultimi sei mesi della propria dura realtà adolescenziale, e si sentiva letteralmente distrutta. Distrutta come si sarebbero sentiti quel bicchiere e quello specchio, se soltanto avessero potuto provare qualcosa. Ma gli oggetti, come ben sapete, non sono capaci di provare emozioni. Le persone invece sì, e mia sorella in quei momenti avrebbe volentieri scambiato la propria esistenza con quella di un bicchiere pur di non stare così male.

giovedì 26 aprile 2012

Il Blocco dello Scrittore - Parte 2

Quella notte, Debbie aveva seguitato a piangere ininterrottamente per delle ore. Dentro di sé Charlie continuava a sentirla, di sopra nella loro camera da letto, lontana. Avvertiva i suoi singhiozzi, percepiva l’umidità delle sue lacrime che impregnava l’aria. Stava seduto sul pavimento a gambe divaricate, in compagnia di quella dannatissima macchina da scrivere che non voleva saperne di sputare fuori una parola che fosse una. Si teneva la testa fra le mani perché gli girava un po’. Aveva iniziato a sentirsi veramente frastornato dopo il sesto… no, il settimo bicchiere di whisky che aveva mandato giù.
Non era bravo con i conti, ma il numero dei bicchieri se l’era tenuto in mente lo stesso. Tutto d’un tratto gli era parsa una cosa importante. Sette. Era un numero magico, simbolico, forse addirittura potente. Magari era per questo che gli girava la testa: non per il whisky, ma perché i bicchieri che aveva bevuto erano esattamente sette.
Aveva ridacchiato fra sé e sé, e la testa aveva preso a vorticargli attorno al collo come un uragano impazzito. Se l’era stretta ancora più forte tra le mani per fermarla, e in parte aveva funzionato. Ma adesso gli serviva un ottavo bicchiere per spezzare l’effetto, giusto? Una volta levato quell’incantesimo o maledizione che fosse, era certo che si sarebbe potuto rimettere a scrivere in tutta tranquillità.
Aveva già accuratamente spostato la scrivania nel corridoio appena fuori dalla porta dello studio, dopo che Debbie si era rifugiata in camera da letto tra le lacrime, e adesso nell’angolo dove un tempo si trovava la sua postazione di lavoro c’erano due bottiglie di whisky adagiate sul parquet. Si era alzato stancamente. Era andato a vuotarsi un bicchiere colmo fino all’orlo di liquore forte, era ritornato a sedersi davanti alla macchina da scrivere e aveva ingollato rapidamente tutto il liquido ambrato.
Sì, ora si sentiva meglio. Molto meglio.

Proseguiamo

Ed eccoci qui di nuovo, Lettore, per fiondarci assieme nella Parte 2 de "Il Blocco dello Scrittore".
Domani uscirà il racconto inedito di questa settimana per il ciclo Orrori Brevi, dunque stai pronto a tuffarti in storie che non hai mai neanche lontanamente immaginato.
Il nuovo Orrore Breve si intitola Lacrime di Mezzanotte.
Per adesso, dunque, ti lascio proseguire con calma la lettura de "Il Blocco dello Scrittore". Come sempre, ti auguro un buon viaggio!

martedì 24 aprile 2012

Il Blocco dello Scrittore - Parte 1

Diciamo pure che non è una situazione molto felice, quella che si vive quando si ha un blocco. Il peggiore incubo di ogni scrittore. La condizione che tutti coloro che lavorano con le parole temono, e con la quale prima o poi devono confrontarsi in un faccia a faccia per nulla scontato. Si tratta quasi di una sorta di prova, un tetro e terrificante rito di passaggio da superare per capire quanto valore si dà all’attività svolta ogni giorno per stare bene con se stessi e liberarsi di quei tumori che sono a volte le idee. Perché le idee, o almeno quelle folgoranti, sono proprio come dei tumori, non è vero? Non puoi stare veramente bene finché l’ispirazione continua a tormentarti, a sussurrare, ad apparire e scomparire, impedendoti di dormire e, in alcuni casi, persino di respirare regolarmente.
Il dramma che Charlie viveva da almeno un paio di mesi era più o meno questo, senza troppe esagerazioni. Le notti insonni, trascorse a girarsi e rigirarsi tra le lenzuola, con le palpebre che si chiudevano da sole e la mente che non voleva saperne di andare in standby, lo stavano facendo letteralmente delirare. Aveva occhiaie profonde e marcate e gli occhi perennemente arrossati, tanto che guardandosi allo specchio la mattina si rendeva conto di assomigliare sempre di più ad un eroinomane sull’orlo di una crisi d’identità.
Era passato un mese, suppergiù, dall’ultimo incontro dei suoi capelli con un pettine, e non si faceva la barba da altrettanto tempo. In fondo, tutto questo contava davvero poco. Che senso aveva sistemarsi i capelli e radersi se poi si metteva alla scrivania e non riusciva a buttare giù nemmeno uno straccio di paragrafo che avesse un minimo di senso compiuto?

Il Racconto del "Campiello Giovani"

Dunque, mio Fedele Lettore: finalmente sto per pubblicare in esclusiva su "Scrivere Sotto la Luna" il racconto con il quale sono arrivato tra i semifinalisti del Premio "Campiello Giovani" di quest'anno. Si tratta de "Il Blocco dello Scrittore", che sarà qui presentato integralmente, suddiviso in 3 parti.
La Parte 1 uscirà adesso, subito di seguito a questo post. Poi pubblicherò la Parte 2 e la Parte 3 nel corso dei prossimi giorni, in base al tempo a mia disposizione e agli altri impegni.
Per ora, quindi, ti auguro un buon viaggio in questa nuova storia!

lunedì 23 aprile 2012

Impegni

Anche oggi sono stato sommerso dagli impegni, mio Caro Lettore, ma da domani inizierò a pubblicare il racconto "Il Blocco dello Scrittore" suddiviso in parti. Purtroppo, nelle prossime settimane farò parecchia fatica a mantenere la solita costanza nelle pubblicazioni del blog a causa dello studio (gli esami si avvicinano, e le materie da tenere sotto controllo sono molte), ma conto di mantenere regolarmente in vita il nuovo ciclo Orrori Brevi e di dedicarmi anche al resto nei momenti in cui mi sarà possibile.

sabato 21 aprile 2012

Presentazione per il "Campiello Giovani"

D’accordo, mi presento: mi chiamo Davide De Boni e amo scrivere. Mi sembra un buon punto di partenza, no? Okay, sviluppiamo da qui.
Ho diciannove anni, abito a Bolzano Vicentino, piccolo paese in provincia di Vicenza, e scrivo storie più o meno da sempre.
Sono nato e cresciuto con i libri in mano, si potrebbe quasi dire. Prima ancora di imparare a leggere conoscevo a memoria tutte le frasi dei libri che mi venivano regalati da bambino e stupivo amici e parenti recitandole ad alta voce. Poi, piano piano, ho cominciato a leggere sul serio, e da allora si è aperto nella mia mente un mondo meraviglioso. Anzi, non esattamente: sarebbe meglio dire che dentro di me sono sbocciati migliaia di mondi diversi, affollati da personaggi e vicende di tutti i generi, partoriti dalla mia fantasia attraverso le storie lette o immaginate.
La scrittura, dunque, è la mia passione per eccellenza, accompagnata dalla lettura che ho sempre coltivato con insaziabile interesse.

Breve Presentazione

Ebbene, Caro Lettore, ieri ho partecipato alla presentazione dei semifinalisti del Premio "Campiello Giovani" a Verona (tra i quali c'ero anch'io) e alla selezione della cinquina dei finalisti (nella quale non sono entrato, ma ho altri quattro anni per partecipare e la prossima volta cercherò di scrivere un racconto più affine al genere di quelli premiati).
Un paio di settimane fa mi era stata richiesta, in qualità di semifinalista, una breve presentazione di me stesso (che poi è stata sfruttata per un rapido dialogo davanti al pubblico durante l'evento). Oggi ho deciso di pubblicarla qui, su "Scrivere Sotto la Luna", per fartela leggere integralmente. La prossima settimana, invece, pubblicherò il racconto con il quale mi sono piazzato tra i semifinalisti: "Il Blocco dello Scrittore".
Ti auguro una buona lettura!

venerdì 20 aprile 2012

Dissepoltura

Era un lavoro schifoso e infame, tutto sommato. Un lavoro sfiancante e ingrato. Ma era il suo lavoro, e andava fatto.
Disseppellire i morti non era mai piacevole, e onestamente Beppe lo trovava anche un po’ macabro. Ma, d’altro canto, anche la stessa pratica della sepoltura poteva tranquillamente essere messa in discussione. Ormai, gli diceva qualche volta suo fratello più grande, si correva il rischio di rubare ai vivi tutto lo spazio rimasto per lasciarlo ai morti. Perché nessuno voleva vivere vicino a un cimitero, e il camposanto doveva essere ampliato ogni tre o quattro anni. Di nati ce n’erano sempre meno, riprendeva poi il fratellone di Beppe quando saltava fuori il discorso, ma i morti non finivano mai.
Dio, quant’era vero, pensò Beppe – chiaro diminutivo di Giuseppe – mentre metteva in moto l’escavatore. Per fortuna che c’erano poveri cani dimenticati come Toni Maculan, il proprietario della lapide sbiadita che aveva appena provveduto a rimuovere dal terreno. Riesumare i cadaveri dei morti i cui famigliari non avevano più rinnovato il pagamento della fossa era una faccenda triste ma necessaria. In questo modo, almeno, si faceva spazio per altri morti. Facendo spazio per altri morti si dava modo ad altri vivi di venire a piangerli, e si poteva perciò offrire consolazione alle persone rimaste. Era così che funzionava il mondo. A vederla da questa prospettiva, ragionò Beppe, quello che stava facendo era un servizio sociale ben retribuito. Tutto sommato, per quanto schifoso, infame, sfiancante e ingrato fosse quel lavoro, era pur sempre un lavoro.

Tornano gli Orrori Brevi

Eccomi di nuovo qui, mio Caro Lettore, dopo una pausa imprevista di tre giorni che sono stato costretto a prendermi per via di una miriade di impegni inaspettati.
Adesso sono finalmente pronto a riprendere, e oggi è venerdì. Il che può significare soltanto una cosa: stasera esce il primo racconto vero e proprio della nuova serie Orrori Brevi!
Credimi, non vedevo l'ora che arrivasse il momento di farti leggere Dissepoltura, la storia che pubblicherò questa sera. Mancano ancora poche ore all'uscita di questo racconto inedito, dunque preparati: presto sarai investito da una nuova ondata di emozioni...

lunedì 16 aprile 2012

Le Anime di Eglon - Episodio 32 - Ripristino del Segnale

Una colonna di furgoncini blindati neri passò per Neighbour Street a tutta velocità, oltrepassando Stan Payton che aspettava di attraversare la strada e procedendo senza indugio verso Main Street.
La città stava per sprofondare un’altra volta nell’oscurità. L’energia elettrica era stata ripristinata soltanto nei punti chiave di Eglon, grazie ad alcuni generatori arrivati con il treno della settimana precedente. Così l’ospedale e il supermercato dei Goldbert, ora gestito dal figlio dei defunti proprietari, erano illuminati ventiquattro ore su ventiquattro, mentre le strade subito dopo il tramonto affondavano nelle tenebre più terrificanti che i cittadini di Eglon avessero mai avuto modo di vedere.
La giornata era stata incredibilmente densa di vicende importanti. Dopo l’assalto al ponte da parte dell’Esercito degli Stati Uniti, con il conseguente fallimento dell’attacco e la ritirata dei militari sotto i colpi dei mortai, era venuta l’ora delle esecuzioni. Dei circa cinquanta soldati rimasti intrappolati in città, sedici avevano gettato le armi e giurato fedeltà ai ribelli, gli altri si erano fatti ammazzare e gettare nel fiume Arkansas. I sedici sopravvissuti erano stati scortati nei pressi di un incrocio lungo Main Street, dove le sette unità speciali del Commando Alfa stavano per subire la pena di morte. Ma il loro comandante, che si faceva chiamare Zero Uno, aveva barattato con un’informazione la salvezza dei suoi sei compagni, e alla fine era stato l’unico a venire giustiziato. Un ribelle aveva afferrato le estremità della corda che gli chiudeva il cappuccio sulla testa e aveva tirato, strangolando il militare. Poi Maschera Blu aveva dichiarato che i sei soldati scelti sarebbero stati rinchiusi in altrettante celle di massima sicurezza, e che anche i sedici soldati dell’esercito regolare avrebbero fatto la stessa fine: non si poteva fidare alla cieca di persone che avevano rinnegato la propria fedeltà al Paese con tanta leggerezza, perciò era meglio saperli dietro le sbarre.
Ripensando a tutte queste cose assieme, al rumore degli spari che avevano lacerato il silenzio dell’alba e ai volti dei soldati condannati ad una prigionia senza prospettive, Stan si sentì chiaramente rabbrividire.
Ma aveva una missione da compiere, adesso, e doveva essere lucido. Quindi avrebbe fatto meglio a levarsi dalla testa tutti questi pensieri e a concentrarsi sull’obiettivo.
Mente sveglia, cuore pronto, occhi spalancati. Dopo quest’operazione devo ritornare da Sarah, Michael e Christine. Non posso permettermi di morire qui, stanotte. Devo tornare da loro.
La sua famiglia non sapeva che cosa stava facendo. Aveva detto a Robert che sarebbe uscito a prendere una boccata d’aria, e l’uomo non aveva aperto bocca. Dal suo sguardo si capiva che aveva intuito le reali intenzioni di Stan, ma preferiva fingere di non sapere nulla. «Buona fortuna» aveva sussurrato, e poi era rientrato in cucina per aiutare Sarah a preparare la cena.
Stan attraversò la strada sulle strisce pedonali, riuscendo a malapena a distinguere i profili dei lampioni, delle panchine e dei cestini per le immondizie, nonché quelli degli edifici e dei cartelli stradali. Era difficile muoversi ad Eglon di notte, ultimamente. Nonostante questo, da quando l’elettricità era scomparsa c’era più movimento. Spacciatori, venditori di merce di contrabbando, gente curiosa che gironzolava con le mani in tasca. Ribelli mascherati che se ne fregavano di queste persone e si limitavano a controllare che l’ordine generale fosse comunque rispettato.
«Sono qui. Andiamo» annunciò sottovoce ai tre uomini che lo aspettavano in fondo al marciapiede. Greg Donington, Brian Jones e Jeremy Barton confermarono con un muto cenno d’assenso. Sollevarono il braccio per avvisare il vicesceriffo Wieler e gli altri quattro poliziotti dell’inizio dell’operazione. Infine, con molta calma, si avviarono decisi verso il palazzo buio nel quale Jeff Turner poche sere prima aveva visto entrare alcuni rivoluzionari con delle casse piene di batterie.

Finale di Stagione

Ci siamo, mio Carissimo Lettore: è arrivato il momento di tuffarsi nell'attesissimo ed emozionante Finale di Prima Stagione del Romanzo a Puntate "Le Anime di Eglon"!
Dopo sette mesi di lavoro, di stesura e di pubblicazioni, eccoci finalmente giunti al primo traguardo. Abbiamo letto assieme l'Episodio 1, "L'Attacco", sabato 10 Settembre 2011, e ora ci apprestiamo ad addentrarci nell'Episodio 32, "Ripristino del Segnale", oggi, lunedì 16 Aprile 2012.
Non puoi nemmeno immaginare la bella sensazione che sto provando in questo momento. Sono felice di essere arrivato fino in fondo con questo progetto, e sono intenzionato a riprenderlo il prima possibile con una Seconda Stagione. Ho già in mente a grandi linee la trama del nuovo Episodio 1, ma adesso mi dedicherò per qualche tempo ad altri progetti. Come ad esempio il ciclo di inediti Orrori Brevi, che entrerà nel vivo con i primi racconti veri e propri il prossimo venerdì, 20 Aprile 2012. Ti anticipo fin d'ora che la prima storia si intitola Dissepoltura.
Bene, Lettore, è tempo di pubblicare il Finale di Stagione de "Le Anime di Eglon". Ti faccio notare che l'Episodio 32 sarà il post numero 300 del blog "Scrivere Sotto la Luna": una buona occasione per festeggiare, insomma. Perciò vieni con me, ti accompagno nella città di Eglon. Occhio a dove metti i piedi, e mi raccomando: non farti vedere, perché ci saranno parecchie sparatorie...

sabato 14 aprile 2012

Pubblicazioni

Allora, Lettore, com'è andato il tuo primo incontro con Orrori Brevi?
Spero vivamente che il racconto introduttivo sia stato di tuo gradimento. Naturalmente, le idee morte che bussavano contro i coperchi delle bare erano le idee che hanno ispirato le successive storie della serie, e quella sulla destra la cui mano è già affiorata dal terreno rappresenta ovviamente il racconto del prossimo venerdì, del quale ti anticiperò qualcosa al più presto.
Le prossime storie saranno diverse da quella narrata in Resurrezione. D'altro canto, questo primo racconto non è propriamente un "racconto" nel vero senso del termine, ma è più che altro una dichiarazione d'intenti, una specie di prefazione al ciclo di storie brevi. Vedrai che le prossime pubblicazioni saranno molto più coinvolgenti e complete. Narreranno vicende che ti sfioreranno inevitabilmente l'anima, e che poi farai fatica a dimenticare.
Dunque non perderti le prossime pubblicazioni di Orrori Brevi, mio Carissimo Lettore. Ci sarà da divertirsi, te lo assicuro. Ogni venerdì sera, io e te, qui su "Scrivere Sotto la Luna".

venerdì 13 aprile 2012

Orrori Brevi - 00. Resurrezione

L’aria di quella notte, gelida e pungente come un letto di aghi di pino adagiato in una cella frigorifera, mi sferzava il volto da tutte le parti. Ogni folata di vento giungeva inaspettata, alla stregua di una successione di lame provenienti da una legione di spade. Mi stringevo nel cappotto e andavo avanti, perché non mi potevo fermare. Avevo già capito che per me non ci sarebbe stata alcuna traccia di calore, quella notte.
Attraversai rapidamente la strada nello stesso istante in cui dalla sommità del campanile si propagava un’energica e funerea vibrazione metallica. Un unico rintocco cupo, come il battito finale di un cuore trafitto, segnò la mezzanotte e mezza.
Una falce di luna rossastra, estremità arrugginita di una vecchia roncola senza manico, mi guardò raggiungere in silenzio l’altro lato della strada e nascose la propria espressione malinconica dietro una nuvola di passaggio.
Trassi un profondo respiro e lasciai uscire l’aria in silenzio, decidendomi a proseguire. Dovevo farlo. Se non avessi varcato quella soglia fantasma, sarei rimasto intrappolato per sempre. Le idee ingabbiate nella mia mente mi avrebbero ucciso, tramutandosi lentamente in un veleno letale. Sarei stato calato in una bara e ricoperto di terra, e allora come avrei potuto allontanarmi da quella prigione eterna? Il mio sorriso sarebbe sopravvissuto in una fotografia sbiadita incollata ad una lapide, e tutto si sarebbe esaurito semplicemente lì. No, non lo potevo permettere. Dovevo andare avanti.

Avvio del Ciclo di Brevi Racconti Inediti

Benvenuto su "Scrivere Sotto la Luna", mio Carissimo Lettore.
Finalmente è giunto il momento dell'avvio del ciclo di racconti inediti Orrori Brevi, che stasera vede il suo esordio con il testo introduttivo 00. Resurrezione.
Ti auguro di fare un buon viaggio, Caro Lettore. Stai solo attento alle dita che affiorano dal terreno...

giovedì 12 aprile 2012

Ultimi Preparativi

Bentornato, mio Carissimo Lettore. I nostri incontri su "Scrivere Sotto la Luna" sono per me un rito quotidiano, ormai, che gusto con piacere. Oggi mi limito a dirti che sto lavorando agli ultimi preparativi per le pubblicazioni dei prossimi giorni: la revisione conclusiva dell'Episodio 32 de "Le Anime di Eglon", attesissimo Finale di Stagione che uscirà lunedì mattina, e la limatura del primo racconto di introduzione al ciclo di inediti Orrori Brevi, che assisterà al suo esordio ufficiale domani sera, intorno allo speciale crepuscolo di un magico venerdì 13 che ci accompagnerà per mano in direzione delle tenebre...
Sono impaziente di sottoporti queste nuove storie, Lettore, nella speranza che destino il tuo interesse e la tua più accesa curiosità. Mi raccomando, non te lo dimenticare: da domani c'è un appuntamento assolutamente imperdibile qui su "Scrivere Sotto la Luna", che si ripeterà per tutti i venerdì a seguire. I racconti di Orrori Brevi aspettano soltanto di farsi sfiorare dal tuo sguardo rapito...

mercoledì 11 aprile 2012

Ambientazione del Romanzo a Puntate

L’ambientazione del romanzo a puntate è frutto di accurate ricerche: Eglon è una città immaginaria inquadrata nel reale panorama dell’Arkansas e posta sulla riva occidentale dell’omonimo fiume, nell’esistente Jefferson County, tra le città di Little Rock e Pine Bluff.
Conta attualmente circa 40.000 abitanti.
Il centro principale è circondato da un’ampia area di campagna punteggiata di fattorie che fanno riferimento direttamente alla giurisdizione di Eglon. La rete ferroviaria sfrutta come snodo la stazione della città per spartire i convogli in viaggio tra i principali centri urbani dello Stato.
Allo stesso modo, i cognomi dei personaggi sono quasi tutti comuni in Arkansas, o comunque originari di Stati vicini. Persino le condizioni meteorologiche delle prime giornate del romanzo sono assolutamente fedeli alle date, descritte sulla base di una ricerca effettuata nel web.
Ho tentato di rendere verosimile l’ambientazione del romanzo a puntate, studiando questi dettagli e combinandoli nelle descrizioni. D’altro canto, si tratta di una vicenda che si verifica ai giorni nostri, e che per questo motivo non può non corrispondere per quanto possibile alla realtà.

Annotazioni

Ebbene, Lettore, ieri sera ho finalmente completato la stesura de "Le Anime di Eglon - Prima Stagione" finendo di scrivere l'Episodio 32. Sono veramente molto soddisfatto del risultato, e spero che ti piacerà. Il Finale di Stagione lascerà in sospeso molte cose in vista del seguito della storia, ma non ti preoccupare: il prossimo settembre, se tutto andrà per il verso giusto, torneremo assieme ad Eglon per assistere alle nuove avventure dei personaggi che abbiamo lasciato laggiù...
Per non dare troppo spazio alla nostalgia, oggi ho deciso di pubblicare un po' di informazioni riguardanti l'ambientazione del romanzo a puntate. Perciò, buona lettura!

martedì 10 aprile 2012

Anticipazioni sul Finale di Stagione

Buone notizie, mio Caro Lettore: manca meno di una settimana all'uscita dell'elettrizzante Finale di Stagione del Romanzo a Puntate "Le Anime di Eglon"! Eccoci qui, dunque, per le consuete anticipazioni.
L'ultimo martedì di "anticipazioni sul prossimo episodio", Lettore. Comincio già ad avvertire un pizzico di nostalgia... Ma non preoccupiamoci, perché la pausa di questo progetto implica più tempo e spazio per tutti gli altri, in particolare per la nuova serie Orrori Brevi che verrà lanciata in esclusiva assoluta su "Scrivere Sotto la Luna" fra appena tre giorni!
Non vedo l'ora di farti leggere questo nuovo materiale, credimi. Il blog ha bisogno di una ventata d'aria nuova, e un po' di brividi ci faranno bene in vista del caldo estivo che avanza! Sono sicuro che ti innamorerai subito di Orrori Brevi, anche se il primo racconto, quello di venerdì, sarà soltanto un brano di introduzione.
Mi stavo quasi per dimenticare di dirti una cosa importante: per rendere più interessante il Finale di Stagione de "Le Anime di Eglon" ho deciso di scrivere un Episodio 32 un po' più lungo degli altri: sarà di 7 pagine in formato A4 invece che di 6, in definitiva come era già accaduto per l'Episodio 1. In questo modo potrò dare maggiore spazio agli importantissimi eventi del Finale di Stagione invece di doverli bruscamente tagliare per rimanere entro i soliti limiti. Preparati, perché ancora non sai che cosa sta per capitare ad Eglon...
Anticipazioni sull'Episodio 32:

lunedì 9 aprile 2012

Le Anime di Eglon - Episodio 31 - Repressione

«E adesso, signore?» bisbigliò uno degli ufficiali alle sue spalle. Ma il comandante Smith non lo sentì. I suoi uomini erano agitati, si spostavano da un piede all’altro in attesa del suo segnale. Lui, però, non riusciva ad aprire bocca. Non riusciva più a parlare. Non sapeva che cosa dire, ma tutti quei soldati dipendevano da lui. Dalle parole che sarebbero uscite attraverso le sue labbra nei prossimi istanti.
Un grosso blocco di cemento e asfalto lacerato dall’esplosione si staccò dal mezzo metro di ponte rimasto prodigiosamente appiccicato alla riva orientale del fiume. Il frammento di pietra precipitò al rallentatore nella mente di Smith, compiendo nell’aria movimenti di pochi centimetri alla volta. Finché alla fine non scomparve, rigettando nell’aria come unico segnale del suo arrivo il rumore del tonfo prodotto nel momento in cui raggiunse il pelo dell’acqua e vi si immerse.
«Fuoco!» aveva appena urlato un ribelle dall’altra parte del fiume, e la sua voce alterata da un megafono investì i soldati dell’Esercito degli Stati Uniti come un’ondata di piena.
Ma ancora non erano incominciati gli spari. Il nuvolone di fumo nero innalzatosi dall’esplosione del ponte era stato disperso, spazzato via dal vento. Le urla degli uomini precipitati nel fiume assieme ai resti del viadotto si erano spente in fretta. Adesso rimanevano il vuoto e il silenzio a fare da cornice a quello scenario spietato, alla fotografia scattata oltre quel tratto di barricata infranta. I militari americani, con le armi impugnate e i volti scolpiti nella carne dalle mani del terrore, si stringevano in un gruppo compatto e agitato, circondati da quella moltitudine di maschere variopinte che li tenevano sotto tiro. I carri armati, immobili come moderne statue totemiche di un’era macchiata di sangue, lasciavano presagire con la loro sola presenza quello che sarebbe successo di lì a poco.
«Signore, che cosa dobbiamo fare?» insistette l’ufficiale alle spalle del comandante Smith, la voce sempre più fievole e incrinata.
Il capo dei ribelli aveva già berciato il suo ordine, quel «Fuoco!» che aveva spinto i soldati intrappolati sul suolo della città di Eglon a richiudersi in un drappello più omogeneo. Ma erano poche decine di uomini isolati e spaventati, messi di fronte ad una moltitudine di bestie senza volto e senza umanità che li avrebbero macellati alla stregua di sanguinolenti pezzi di carne disossata. Nessuno aveva ancora premuto il grilletto, ma era questione di qualche istante prima che l’esecuzione spruzzasse di sangue la corrente limpida del fiume Arkansas.
Esitavano, e Smith non riusciva a capire perché. I suoi uomini stavano immobili, le mitragliatrici spianate, pronti a morire per quella pace e quella libertà che speravano di portare alla città di Eglon e che invece era stata affondata con le macerie del ponte distrutto.
Ma, soprattutto, non riusciva a capacitarsi di quello che era accaduto. Pareva che filasse tutto per il verso giusto. Il Commando Alfa era penetrato in città e aveva fatto saltare dall’interno un tratto della barricata. Il ponte era preso, il passaggio si presentava libero, e non rimaneva che trasferire le truppe da un versante all’altro e intraprendere le prime fasi di una lenta ma vittoriosa riconquista.
Che cosa era andato storto, dannazione?
«Signore, attendiamo ordini. Dobbiamo fare qualcosa… ritirarci, perlomeno» perseverò l’ufficiale dietro di lui, che ancora non aveva udito alcuna risposta da parte del suo superiore.
«Fuoco!», aveva urlato quel ribelle con il megafono. E i fucili non cantavano, le pistole non gridavano, gli uomini non morivano. Che cosa stava capitando?
Un fischio acuto e penetrante, sibilato da immense labbra screpolate, si impadronì dell’aria e del silenzio con un abile colpo di mano, incenerendo ogni incertezza e trasformando l’attesa e l’esitazione nella prospettiva di un bagno di morte. Il cielo plumbeo, nuvoloso, che scaricava la sua pioggia debole e irritante sulla città di Eglon, fu solcato da un’infinità di profonde artigliate scure. E solo quando i mortai lanciarono il secondo attacco il comandante Smith si riprese e ordinò bruscamente la ritirata.

Penultima Puntata

Sembra incredibile, Lettore, eppure sono già passati sette mesi dall'inizio de "Le Anime di Eglon" e adesso ci ritroviamo a dover affrontare la pubblicazione della penultima puntata. Come si suol dire, il tempo fugge, per davvero.
Ci troviamo ancora nella solita città, dentro le terribili barricate di Eglon, ma alcune cose stanno per cambiare. Non parlo soltanto della tremenda rivelazione che concluderà questo capitolo, ma anche e soprattutto dello sconvolgente Finale di Stagione che ci attende la prossima settimana. Perché i cittadini di Eglon vogliono uscire, mio Caro Lettore...
Immergiamoci in questo nuovo episodio della saga, pubblicato come i precedenti in esclusiva assoluta su "Scrivere Sotto la Luna", e lasciamoci trasportare dalle vicende dei personaggi intrappolati in questa diabolica rivoluzione terroristica.

domenica 8 aprile 2012

Pasqua

Anche se è domenica, mio Assiduo Lettore, ho deciso comunque di scriverti un breve post per farti gli auguri: buona Pasqua a te e alle persone che ti sono vicine! Domani, lunedì di Pasquetta, uscirà come da programma l'Episodio 31 de "Le Anime di Eglon", ultimo capitolo del romanzo prima del Finale di Stagione. Ti aspetto con il seguito di questa entusiasmante saga e colgo l'occasione per ricordarti che qui, su "Scrivere Sotto la Luna", le emozioni non si esauriscono mai, nemmeno nei giorni di vacanza!
Ancora auguri di buona Pasqua, Lettore. A domani!

sabato 7 aprile 2012

The Walking Dead - Amore e Morte - Capitolo IX

La parte più difficile di quella tremenda giornata fu il ritorno verso casa.
Billy e Rick non erano riusciti a infilarsi nello zaino nemmeno una misera scatoletta, e così tutta la fatica che avevano fatto per raggiungere il paese era stata assolutamente vana. Oltretutto, avevano sprecato un sacco di munizioni, e adesso si ritrovavano a scendere di corsa il sentiero in mezzo ai boschi per battere sul tempo il crepuscolo lattiginoso che li inseguiva.
«Non credevo che il paese fosse infestato. Ero convinto che gli abitanti lo avessero abbandonato prima della fine» mormorò finalmente Billy, col fiato corto, dopo un’interminabile ora di silenzio infranto soltanto dai loro passi che scricchiolavano sul sottobosco.
«E infatti avevi ragione, molto probabilmente. Erano troppi per essere tutti abitanti di quel paesino. Si devono essere spostati. Qualcosa li avrà attirati tra quelle quattro case diroccate» ipotizzò Rick, tuttora irrequieto. Se ne fossero comparsi altri in mezzo a quegli alberi in quel momento non avrebbero avuto modo di difendersi. Erano a pezzi e le loro armi erano completamente scariche. Avrebbero dovuto prenderli a bastonate e sperare di tenerli a bada. Se fossero stati tanti quanti quelli che si erano lasciati alle spalle, quasi sicuramente avrebbero avuto la peggio.
«Vuol dire che nemmeno la montagna è più un posto sicuro…» mugugnò Billy, sull’orlo del crollo.
«Lo è stata fino ad ora. Adesso, però, temo che si stiano muovendo anche in queste aree. Cercano cibo dove non sono ancora arrivati, perché non ne trovano altrove. Sono come animali che migrano» borbottò tetramente Rick.
«Pensavo che quassù saremmo stati al sicuro, io e Stephanie. Avevo il mio fucile, la mia scorta di viveri e acqua, la mia legnaia piena… E invece molto probabilmente dovremo andarcene. Non posso rischiare di tenerla qui, esposta al pericolo. Devo trovare un altro rifugio per lei.»

Finalmente Ritornano

Mio Carissimo Lettore, sono felice di annunciarti che finalmente, dopo un'interminabile pausa prolungata oltre ogni aspettativa, ritornano i personaggi di "Amore e Morte", il mio episodio ispirato alla serie televisiva "The Walking Dead", con le loro ultime vicende.
Ti ricordo che l'intero racconto è ambientato in un breve periodo di tempo da me inserito all'interno del primo episodio della prima stagione della serie tv. Mentre il nostro Rick Grimes è in viaggio verso la città di Atlanta, con la speranza in tasca di trovare altre persone vive e di rivedere la sua famiglia, viene attirato dal fumo che vede salire lungo il pendio di una montagna. Si tratta del fumo che fuoriesce dal comignolo della casa nella quale si sono rifugiati Billy e Stephanie, due giovani fidanzati che sono a malapena riusciti a sfuggire alla morte.
La loro oasi di pace e tranquillità inizia tuttavia ad essere turbata dalla comparsa di alcuni zombie. Sono i primi che risalgono la montagna da quando la città è stata perduta, e i ragazzi cominciano a preoccuparsi e a capire che forse, in fin dei conti, la casa nella quale si sono riparati non è poi tanto sicura quanto credevano...
Finalmente ti lascio alla lettura del Capitolo IX, augurandoti un buon viaggio in questo strepitoso mondo fatto di castelli di parole e immaginazione.

venerdì 6 aprile 2012

Proseguono le Storie

Proseguono le storie in questi giorni, Lettore. Almeno dal punto di vista della stesura. Sono finalmente riuscito a scrivere il Capitolo IX di "Amore e Morte", che pubblicherò senza ombra di dubbio già domani. Conto poi di ultimare entro oggi l'Episodio 31 del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon", così domani mi potrò dedicare con calma all'Episodio 32 ed eventualmente a qualche altro racconto lasciato in sospeso.
Questi brevi giorni di pausa mi stanno aiutando a riflettere, oltre ad offrirmi il tempo necessario a portarmi avanti con le storie in stesura. Devo ammettere che ce n'era davvero bisogno. Se non altro, quando avrò concluso la Prima Stagione del romanzo a puntate avrò più tempo per lavorare alle altre sezioni del blog, che ultimamente procedono un po' a rilento. Quando inizierà il ciclo Orrori Brevi potrò davvero occuparmi più liberamente anche di qualcos'altro, dato che la stesura di ogni racconto occuperà al massimo due o tre ore ogni settimana.
Sono soddisfatto di quello che sto riuscendo a scrivere in questi giorni, e non vedo l'ora di pubblicare le conclusioni delle due storie principali del blog, quella de "Le Anime di Eglon" (conclusione naturalmente temporanea) e quella di "Amore e Morte". Sta' pronto, Lettore, perché le emozioni più forti stanno per arrivare...

giovedì 5 aprile 2012

Al Lavoro

Da oggi cominciano i cinque attesissimi giorni di pausa dalle lezioni. Il che significa, Lettore, che ho a disposizione un bel pacchetto di ore per mettermi al lavoro. Obiettivi dei prossimi giorni saranno ovviamente l'Episodio 31 de "Le Anime di Eglon" e l'avvio dell'Episodio 32. Se riuscirò a risparmiare un po' di tempo cercherò senz'altro di scrivere anche un altro mini racconto per Orrori Brevi e, se l'ispirazione me lo consentirà, anche il Capitolo IX di "Amore e Morte", troppo a lungo rimandato.
Sono piccoli passi, ma li trovo comunque indispensabili per portare avanti il blog. Ovviamente, avrò anche bisogno di riposarmi un po', dunque non penso di arrivare a scrivere molto più di così. Casomai, se mi avanza qualche mezz'ora qua e là, proseguo anche con la stesura di un nuovo racconto che sto preparando per un'interessante iniziativa promossa da Writers Magazine Italia in collaborazione con Mondadori.
Speriamo di riuscire a fare tutte queste cose all'interno della breve parentesi di tempo ritagliata dall'anno scolastico. E adesso forza, al lavoro!

mercoledì 4 aprile 2012

Presentazione al Liceo Lioy

Oggi, Lettore, ho tenuto una presentazione al mio istituto, il Liceo "P. Lioy" di Vicenza, inserita all'interno del ciclo di incontri con l'autore denominato "Forum di Lettura". Sono stato introdotto in qualità di scrittore e ho parlato della mia esperienza, dei miei lavori e soprattutto del mio blog, "Scrivere Sotto la Luna".
Durante l'ora e mezza di discorso e di dialogo con il pubblico ho esposto a grandi linee il progetto del Romanzo a Puntate "Le Anime di Eglon", mentre dietro di me venivano trasmessi i due trailer, e ho accennato anche al ciclo di racconti Orrori Brevi che inizierà ad essere pubblicato tra soli nove giorni.
L'esperienza nel complesso è stata interessante, e nonostante l'agitazione sono riuscito comunque ad esporre in maniera abbastanza organica ciò che avevo da dire. Dopo aver detto che cosa rappresentassero per me l'ispirazione e la scrittura, ho letto un passo tratto dalla sezione del blog "L'Esperienza di uno Scrittore" e ho raccontato delle altre opere che ho scritto nel corso degli ultimi anni.
Sono felice del risultato, e spero di aver trasmesso bene ai miei attenti ascoltatori ciò che avevo da comunicare.
Grazie a tutti coloro che sono intervenuti e hanno partecipato all'incontro!

martedì 3 aprile 2012

Anticipazioni sull'Episodio 31

Ormai siamo agli sgoccioli, Lettore... Non vedo l'ora di farti leggere il Finale di Stagione che ho ideato, carico di tensione fino all'ultima riga. Un ottimo epilogo per una Prima Stagione densa di suspense, un prologo ideale per una Seconda Stagione che si prospetta altrettanto entusiasmante, pur con i suoi indispensabili cambiamenti.
Domani, Lettore, terrò una breve presentazione al Liceo Scientifico Statale Paolo Lioy. Parlerò di quello che scrivo, della mia esperienza di scrittore e del mio blog. "Scrivere Sotto la Luna" sarà ovviamente il mio unico punto di contatto con il pubblico, perciò cercherò anche di delineare al meglio il profilo del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon", la sua essenza. L'incontro si terrà alle 15:00 di domani, mercoledì 4 aprile, presso l'istituto.
Adesso, però, è tempo di lanciare senza ulteriori indugi le Anticipazioni sull'Episodio 31:

lunedì 2 aprile 2012

Le Anime di Eglon - Episodio 30 - Assalto al Ponte

Le labbra dell’uomo si lasciarono sfuggire uno sbuffo di fumo che andò a mescolarsi rapido con l’aria che respiravano, imbevendola di un odore acre e penetrante.
L’ultima sigaretta di un soldato prima di scendere al fronte. Quella sigaretta che ad ogni buon soldato è giusto concedere, quando non sa se tornerà vivo per l’ora di cena. L’ultima sigaretta della quiete che precede la tempesta, fumata con la consapevolezza del fatto che potrebbe essere l’ultima in assoluto di un’intera esistenza.
Anche il vizio, tutto sommato, si prende il suo spazio quando la morte incombe. In fondo, si potrebbe quasi dire che ha il diritto di farlo. Si tratta di un rito puro e semplice, compiuto con il massimo della freddezza e del distacco per allontanare il più a lungo possibile il momento dello scontro. Quasi che il fumo che esce dalla sigaretta, annebbiando la vista, possa nascondere il campo di battaglia ancora pulito. Un campo di battaglia che, si sa, prima di sera diventerà una distesa di sangue e resti umani.
È quasi l’alba, e i soldati fumano la loro ultima sigaretta. Gli unici a non farlo in tutto il campo sono probabilmente Tom Davis e il comandante Smith. Non si sentono fuori posto per questo. Niente affatto. Non avvertono il peso della morte sulle proprie spalle, e non percepiscono il bisogno di dire addio alla vita con quel piccolo gesto d’umanità palpitante proprio di un corpo ancora caldo.
L’alba si avvicina, e la mattinata si prospetta nuvolosa. Quasi sicuramente pioverà. Ma sarà una pioggerellina leggera, sottile, che picchietterà debolmente sui tetti di Eglon e sugli elmetti dei soldati. I soldati in marcia, quella distesa di uomini che fumano la loro ultima sigaretta in attesa di imbracciare il fucile e correre a conquistare la prima linea.
La battaglia sarà sanguinosa. Finalmente, però, il morale degli uomini sembra essersi risollevato. D’altro canto, sono tutti soldati: sono lì per combattere, non per passare le giornate a fumare e giocare a carte in un accampamento poco lontano da casa. L’assedio è terminato. Le alte sfere hanno dato l’okay: adesso è possibile attaccare. Anzi, meglio ancora: adesso bisogna attaccare! È il momento buono, non si può sprecare un’occasione così propizia. Aprire una breccia nelle barricate di Eglon e penetrare in città rappresenta la priorità assoluta della giornata. Poi il conflitto si sposterà nelle strade, lungo i quartieri, dentro i palazzi e le case. La parte più difficile sarà evitare di coinvolgere i civili, ma lo stesso Presidente ha ammesso che il costo di vite umane già pagato è fin troppo alto per sopportare ancora. È necessario agire, ora, anche con il rischio di sacrificare pochi per il bene di molti.
Il discorso tenuto dal Segretario della Difesa pochi minuti fa, via radio, è stato ascoltato con trasporto dalle truppe. Le parole chiave sono state brevi e concise: proteggere i civili, eliminare i ribelli, riprendere la città. L’obiettivo è uno e uno soltanto, dall’inizio alla fine delle operazioni militari: liberare Eglon dalla presenza dei rivoluzionari, per assicurare pace e sicurezza rinnovate ad una popolazione che ha dovuto subire troppe atrocità.
«Soldati» parlò finalmente il comandante Smith, vedendo che quasi tutte le sigarette erano ormai state esaurite. Gli uomini si radunarono rapidamente attorno al loro superiore e si posero in ascolto, muti e tesi. «Soldati. È tempo di combattere. Ci è stato ordinato direttamente dal Presidente degli Stati Uniti di riprenderci questa città americana in suolo americano, una città in cui vivono i nostri fratelli e le nostre sorelle, nostri connazionali che hanno fiducia in noi. Oggi dobbiamo essere baluardo della loro salvezza, realizzazione della loro speranza, vessillo della loro libertà! Siete soldati dell’Esercito degli Stati Uniti d’America: non dimenticatelo mai, soprattutto quando vi troverete a dover lottare lungo quelle strade per garantire la sopravvivenza vostra o dei vostri concittadini. Siate uomini d’onore, uomini di coraggio. Siate le stelle e le strisce sulla bandiera della libertà! E se darete il massimo di voi stessi, questa notte ci addormenteremo sereni tra le case di Eglon!»

Trentesimo Capitolo

E siamo arrivati all'Episodio 30 del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon", Lettore!
È iniziato aprile, un mese pieno di cambiamenti per "Scrivere Sotto la Luna". Ancora due settimane e poi assisteremo alla fine della Prima Stagione del romanzo a puntate, preceduta di qualche giorno dall'avvio del nuovo ciclo di racconti inediti Orrori Brevi.
Mi sento emozionato per tutte queste novità, Lettore. Soprattutto perché ho voglia di chiudere per un po' con la stesura de "Le Anime di Eglon" e incominciare a dedicarmi a qualcos'altro.
Ora ti lascio alla lettura del trentesimo capitolo della serie. Buon viaggio! Ma fai attenzione ai proiettili vaganti, mentre percorri le strade di Eglon! Perché la situazione si sta facendo sempre più calda...
siti