giovedì 24 novembre 2011

Progresso in corso

Il progresso nelle scienze e nelle tecniche di questi ultimi anni, dopo essere stato a lungo nutrito dalle fertili menti occidentali, si sta via via spostando sempre di più verso l’Oriente, dove sembra che nei Paesi definiti “in via di sviluppo” l’unico modo per togliersi dalla strada sia studiare e sperare, in qualche maniera, che il proprio talento venga notato. È così che stiamo assistendo ad un radicale mutamento di orizzonte nel campo delle ricerche e delle scoperte, poiché nell’ingegneria, nella meccanica e nell’elettronica pare che le menti più brillanti del nostro pianeta non si trovino più in Europa o negli Stati Uniti, bensì in Cina, India, Giappone e tutti quegli Stati dell’est del mondo che stanno compiendo una prodigiosa avanzata lungo la tortuosa scala dell’industrializzazione.
Ecco che in Cina ci si lancia verso progetti sempre più artificiosi e magniloquenti, avanzando pretenziose idee che qui da noi appaiono ancora come irraggiungibili chimere. Tuttavia, la Cina si differenzia dall’Occidente in un solo senso, che poi è quello di maggiore importanza: tutte queste superbe opere, per quanto possano sembrare inattuabili, verranno presto convertite in realtà, come se le menti dell’Oriente avessero un potere che a quelle dell’Occidente manca da troppo tempo, ormai, ossia la capacità di tramutare i sogni in oggetti concreti e tangibili.
La concorrenza del Levante è sbalorditiva: ovunque assistiamo al proliferare delle creazioni orientali, migliori in qualità, abbondanti in quantità e di gran lunga meno costose, di conseguenza accessibili ad una fetta di mercato decisamente più ampia rispetto a quella in grado di pagare profumatamente le firme delle nostre aziende produttrici.
La Cina ha annunciato che sarà in grado, entro due anni, di produrre un treno capace di viaggiare alla velocità di mille chilometri orari? Beh, è proprio qui che sta il punto: se la Cina ha affermato questo, significa che i suoi ingegneri sono concretamente in grado di farlo e di rispettare i tempi prestabiliti. In questo si trova la diversità tra l’Occidente e l’Oriente che sta portando quest’ultimo ad emergere a una velocità a dir poco impressionante: mentre l’Occidente si gode i profitti dell’immenso progresso degli ultimi secoli, senza volgere lo sguardo al di là della punta del proprio naso, l’Oriente lavora sodo per raggiungerlo e, di questo passo, molto presto ci riuscirà, anzi, addirittura lo sorpasserà, surclassandolo e trasformandolo, nei prossimi decenni, nel nuovo lato del mondo “in via di sviluppo”.

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