giovedì 10 novembre 2011

Realtà Appassita

Viviamo in un mondo che appassisce ogni giorno. Sempre di più, ogni minuto di più, il nostro mondo appassisce e noi quasi non ce ne rendiamo conto. Per quanto durerà ancora tutto questo, nessuno sa dirlo. Per decenni, forse. Persino per secoli. O magari per anni. O mesi. O settimane. Rimangono poche gocce prima che tutto quanto vada in malora, e spetta a noi dosarle. Se non ci mettiamo un freno, però, probabilmente tra qualche tempo non ci sarà proprio più niente di cui discutere. Le nostre possibilità sono davvero poche, e le ore a disposizione scarseggiano, si raggomitolano su se stesse, implodono.
Proprio così. Il mondo appassisce a vista d'occhio, solo che la maggior parte di noi finge che nulla stia accadendo. Forse il problema è che siamo in troppi, mi viene da pensare qualche volta. Troppe persone in questo mondo, che lo guardano appassire e se ne stanno a braccia conserte con una sigaretta in bocca, aspettando che tutto finisca in fretta. Troppa gente indifferente. E quando si è in troppi risulta oltremodo difficile gestire la volontà e l'atteggiamento di tutti. Più gente c'è, più aumentano ingiustizie, morti insensate, immoralità... Così va la vita, in questo mondo sfinito che appassisce alla velocità di un uragano.
Tutto sta per finire, oramai. Penso sia soltanto questione di tempo. Prima che ci sia data la possibilità di rendercene pienamente conto, ogni cosa sparirà. E, se non sarà la natura a distruggerci direttamente con la sua mano possente e indomabile, saremo noi stessi ad annientarci per suo volere. In fondo, che cosa sta capitando attorno a noi? La crisi, che metterà in ginocchio l'economia globale rovesciando potenze e partorendo malcontenti, asprezze e, presto o tardi, conflitti. Le armi nucleari, capaci di spazzare via l'umanità dal pianeta per mezzo di pochi, semplici pulsanti, delle quali ormai sono in possesso la maggior parte dei Paesi del mondo (e non parlo soltanto di quelli dei quali si sa per certo quanti ordigni atomici detengano, ma anche di nazioni che all'insaputa del resto della Terra sono comunque riuscite ad impossessarsi di armi di distruzione di massa dal potere inconcepibile). In mezzo a tutto questo, noi ci dimostriamo indifferenti e dilaniamo uno ad uno i frutti che la natura ha messo a nostra disposizione, facendo appassire il mondo.
La verità, mio Carissimo Lettore, è che già ci troviamo in una realtà appassita. Questo perché noi stessi siamo marci dentro. Tutti noi, nessuno escluso. Mi viene da domandarmi, tuttavia: esiste qualche soluzione a questo tremendo ritmo di autodevastazione incalzante oppure è già tutto quanto irreversibilmente perduto?

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