sabato 28 gennaio 2012

The Walking Dead - Amore e Morte - Capitolo VIII

«Cazzo!» sbraitò Billy, fermandosi giusto in tempo per evitare che lo zombie di fronte gli addentasse la spalla senza troppa difficoltà.
«Stai indietro!» gridò Rick, sollevando la pistola e sparando. Il colpo, partito da una distanza ravvicinata, sbalzò indietro il corpo morto che si stava per arrampicare addosso a Billy e lo fece stramazzare al suolo, lordo di sangue.
Billy si girò e abbatté due degli zombie che li stavano raggiungendo alle spalle, mentre Rick sparava dalla parte opposta senza nemmeno prendersi tempo per riflettere sul da farsi.
Erano in troppi, e ben presto Billy e Rick registrarono questa ineluttabile verità e ne furono terrorizzati.
«Ho poche munizioni» sentenziò tutt’a un tratto Billy, affiancandosi all’amico e fermando l’avanzata di uno zombie che risaliva il sentiero che avrebbero dovuto percorrere per poter tornare a casa.
Il bosco vomitava una colonna di morti dietro l’altra, e sembrava quasi che quegli ammassi di carne putrida e fredda fossero interminabili. Non avrebbero potuto fermarli tutti. Sarebbero stati sopraffatti, e presto. Erano in due ed erano stati intrappolati.
«Mi restano due colpi soltanto, Rick!» esclamò Billy dopo aver fracassato la testa di uno zombie con l’impugnatura del fucile.
«Corri verso quell’albero e arrampicati!» ordinò Rick gettando un’occhiata al grosso tronco che si innalzava verso il cielo qualche metro più in là.
Billy aspettò che Rick facesse fuoco contro il morto che gli bloccava la strada, quindi con uno scatto fu addosso al tronco dell’albero e lo abbracciò, sollevando le gambe da terra e incominciando ad arrampicarsi rapidamente con il fucile a tracolla. Raggiunse il primo ramo e vi si aggrappò convulsamente, issandosi e mettendosi a sedere.
Guardando giù, Billy fu travolto da una gelida e magniloquente ondata di paura che gli attraversò la pelle come una forte radiazione, rallentando il tempo e permettendogli così di scorgere il fiume di cadaveri che risaliva il sentiero sottostante, barcollante e ansimante, con le bocche spalancate e desiderose di mangiare.
Pensò alla sua Stephanie, che era rimasta a casa da sola. Sperò con tutto se stesso che i morti non fossero passati di là, che la sua ragazza stesse bene e che non si fosse accorta di nulla. Poi si rese conto che Rick era stato attorniato dagli zombie.
«Billy! Ce la fai a coprirmi?» lo chiamò a gran voce l’ex vicesceriffo, facendo cozzare il calcio della pistola sulla fronte di un morto e voltandosi per sparare a un altro in mezzo agli occhi. Con la mano libera acchiappò un bastone che giaceva a terra e prese a colpire gli zombie che si frapponevano tra lui e l’albero, aprendosi la strada passo dopo passo.
«Penso di sì!» rispose prontamente il ragazzo, spianando il fucile in quella posizione scomoda a cavalcioni sul ramo.
Mirò alla testa di uno zombie le cui mani protese stavano per ghermire le spalle di Rick e premette il grilletto, lasciando che il tuono del suo sparo frantumasse l’aria greve della montagna.
Uno stormo di uccelli si levò dalla vegetazione alle sue spalle, intimorito dal rumore improvviso e, forse, anche dalla presenza di quella fiumana di esseri defunti che camminavano sfidando ogni legge della natura. Le sagome dei volatili sfumarono ben presto all’orizzonte, mescolandosi al cielo e fondendosi con le nuvole.
Con un balzo Rick si proiettò contro il tronco dell’albero dal quale Billy lo copriva e iniziò a risalirlo. Uno zombie gli afferrò la caviglia e si scagliò sul suo polpaccio con le fauci spalancate, ma Billy fu più veloce e il suo ultimo proiettile spappolò la testa del morto, rovesciando sangue sull’erba calpestata e spruzzando di rosso i volti dei corpi ammassati ai piedi dell’albero.
«Ci sei?» domandò Billy, afferrando il braccio dell’amico e aiutandolo a issarsi sul ramo. Gli zombie si accalcarono sotto di loro, spaventosamente vicini e tremendamente voraci. Tendevano le braccia verso l’alto, allargando le bocche fameliche e tentando inutilmente di arrampicarsi sull’albero come avevano fatto le loro prede.
«Sì, ci sono…» borbottò Rick mettendosi a sedere accanto al ragazzo, guardando giù e osservando ansiosamente i morti che grattavano via con le unghie la corteccia della pianta che aveva dato loro rifugio. Tirò un sospiro di sollievo e riprese fiato. «Mi restano ancora cinque colpi, non di più.»
«Io li ho finiti» confessò amaramente Billy, scrutando la folla affamata che formicolava a un metro dalle suole delle loro scarpe. «Adesso come scendiamo?» volle sapere, irrequieto.
«Non ci sono alberi abbastanza vicini,» incominciò Rick, riflettendo, «altrimenti potremmo passare da un ramo all’altro e allontanarci abbastanza da lasciarli indietro.»
«Saremmo troppo lenti…» gli fece notare Billy, dubbioso.
«Ma potremmo nasconderci tra le fronde, di modo da non farci vedere. Sono in molti, e i loro mormorii sconnessi sovrasterebbero il rumore dei nostri movimenti. Potremmo distrarli con un diversivo, attirandoli più in là, e poi spostarci in fretta» spiegò Rick. «Potremmo lanciare un ramo dalla parte opposta. Il tonfo li attirerebbe da quella parte, permettendoci di sparire.»
«Resta il fatto che siamo troppo distanti dagli altri alberi per poter passare da un ramo all’altro. Dovremmo trovarci più vicini al bosco…» replicò Billy, pensoso.
«Il punto è proprio questo: dobbiamo raggiungere quell’albero là in fondo» confermò Rick, indicando il limite del bosco. Il tronco al quale si riferiva era il più vicino in linea d’aria, ma per raggiungerlo sarebbero stati costretti a scendere e a risalire in fretta. E sotto di loro non c’era spazio.
«E come? Volando?»
«Basterebbe scendere da quest’albero e correre. L’unico problema sta nel numero troppo scarso di munizioni» osservò Rick.
«Possiamo distrarli. Uno di noi due deve correre verso l’albero per primo, tirandosi dietro gli zombie. L’altro, così, potrà scendere attirando a sua volta gli zombie e raggiungendo un altro albero. Dopodiché potremmo ritrovarci più avanti, su un altro ramo…»
«Mi sembra una buona idea. Vado io per primo allora, e li attiro in quella zona» illustrò Rick, mostrando a Billy dove si sarebbe diretto.
«Perché devi essere tu il primo?»
«Perché io ho ancora cinque colpi. Tu no. Ne ammazzerò un paio da questa parte,» proseguì, additando gli zombie che ancora si ammassavano attorno al tronco dell’albero sul quale si erano riparati, «quindi salterò giù e mi farò largo con il bastone. Saranno quaranta metri, forse cinquanta. Con uno scatto ce la posso fare.»
«Sempre che dal bosco non ne vengano fuori altri…»
«Quanti ce ne sono sotto di noi?»
«Almeno una ventina» asserì con tutta sicurezza Billy, sogguardando gli occhi spenti dei morti che bramavano la sua carne.
«Mi basta abbattere quei cinque che mi bloccano la via di fuga, dopodiché me la posso cavare.»
«Ce ne sono altri più in là, però» notò Billy, squadrando torvamente l’imboccatura del sentiero che avrebbero dovuto seguire per tornare a casa. Laggiù era ancora brulicante di morti che si stavano a poco a poco radunando e dirigendo verso di loro. Se non si fossero sbrigati non avrebbero più avuto alcuna possibilità di muoversi, perché sarebbero stati intrappolati definitivamente.
«Devo fare presto, allora» considerò Rick, e senza aggiungere altro incominciò a calarsi verso il terreno sottostante, puntando la pistola verso gli zombie che già lo pregustavano e sciamavano sotto di lui per poterlo acchiappare.
Sparò due colpi, uno di seguito all’altro, e i due zombie raggiunti dai proiettili si accasciarono al suolo come fantocci di pezza improvvisamente privati dei piedistalli.
Rick cadde sui loro corpi mollicci e riuscì per miracolo a mantenere l’equilibrio, brandendo il bastone con una mano e fracassando il cranio che si trovò subito davanti alla faccia.
Tuonò un terzo colpo e la strada era libera. Sgusciò via attraverso la breccia appena aperta tra i corpi dei morti e per poco non scivolò su una pozzanghera di sangue. Riuscì a evitare di battere la testa per terra, tenendosi su grazie al bastone, e si voltò un istante percependo l’alito di uno zombie sulla pelle del collo.
La sua pistola sputò fuori il quarto proiettile senza remore, senza misericordia, e sfracellò un’altra testa con istintiva potenza, perforando un’orbita già vuota e trapassando un cervello ormai quasi del tutto spento in cui un’unica, enigmatica scintilla continuava a crepitare sommessamente a discapito della morte che la circondava.
In un attimo avvertì la corteccia porosa dell’albero sotto le dita e vi si aggrappò, spingendosi verso l’alto e facendo leva con le ginocchia sul tronco, sollevandosi velocemente. Si volse appena fu sicuro di trovarsi ancorato al primo ramo disponibile, giusto in tempo per vedere l’ondata sempre più vasta di morti arrancare fino al limite del bosco e stringersi attorno al suo albero come un pugno impietoso.
Billy, una cinquantina di metri più indietro, si calò dal ramo sul quale si trovava e con il calcio del fucile spaccò la mascella a un morto che era rimasto ad aspettarlo. Si lanciò in una folle corsa verso il bosco, cercando di evitare i punti in cui gli zombie erano più numerosi. Ma alcuni si accorsero della sua presenza e lasciarono perdere Rick, preda ormai perduta, per concentrarsi sul ragazzo, carne fresca che sembrava dare loro più possibilità di mettere qualcosa sotto i denti al più presto.
«Corri, Billy!» urlò Rick, ancora con il fiatone.
Billy sbatté la canna del fucile in testa a un morto e scansò le mani di un altro che lo stavano per acciuffare, scartando a sinistra e filando veloce sull’erba umida. Era quasi arrivato all’albero che lo avrebbe potuto salvare, quando uno zombie comparve dal bosco e gli si fece incontro all’improvviso, afferrandolo e cingendogli la vita con le braccia.
Billy, gridando, prese la testa del morto tra le mani e cercò di tenerlo lontano da sé, impedendogli di chiudere la bocca sul suo braccio e azzannarlo. Lo zombie lo teneva fermo, immobilizzato, in una presa fatale che stava rapidamente condannando il giovane a un destino estremamente macabro.
Perse il fucile e tentò di divincolarsi, inutilmente. Altri zombie lo stavano raggiungendo, muovendosi nella sua direzione e chiudendolo in un cerchio paurosamente stretto di stomaci voraci e quanto mai desiderosi di essere riempiti.
Era la fine. Le braccia gli cedettero e il viso dello zombie che lo attanagliava fu finalmente libero, saettò verso la sua spalla ed esplose, schizzando di sangue il volto di Billy.
Il ragazzo scaraventò di lato il corpo del morto che lo aveva quasi addentato, afferrò di nuovo il fucile scarico e percorse gli ultimi due metri che lo separavano dalla salvezza, saltando e arrampicandosi disperatamente, guadagnando il primo ramo dell’albero dopo innumerevoli sforzi e distendendosi infine sul legno con la schiena appoggiata al tronco, sfinito e ansimante, ricoperto di sangue che fortunatamente non era suo.
Chissà se a casa era tutto quanto okay. Stephanie…

THE WALKING DEAD
AMORE E MORTE
SCRITTO DA DAVIDE DE BONI
ISPIRATO ALLA SERIE DI FRANK DARABONT E ROBERT KIRKMAN

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