mercoledì 4 gennaio 2012

La mia anima si nutre di parole

Che cosa sono le parole, se non il nutrimento della nostra anima? E che cosa può rappresentare un libro per una mente curiosa di sfogliarne le pagine e di penetrarne i segreti?
In un’epoca in cui la televisione e il computer, a capo della schiera delle nuove tecnologie, assorbono quasi completamente ogni istante di vita, lasciando l’anima sempre più arida e desolata, il piacere di un buon libro non smette mai di sorprendere. L’aroma della carta stampata, l’amichevole odore di polvere legato alle copertine che ammiccano dagli scaffali di librerie e biblioteche, l’incredibile avvicendarsi di emozioni e sensazioni che tengono per mano il lettore e lo guidano attraverso le righe di un romanzo capace di evocare ricordi vecchi e nuovi: tutto questo è assolutamente impagabile.
Leggere un libro è compiere un viaggio, seguire un percorso piacevole e impalpabile dal divano o dal letto di casa, staccarsi per un istante dal mondo che si conosce e diventare un’altra persona, in un altro luogo, in un altro tempo, vivere un’esistenza inesplorata che a poco a poco si fa reale.
Ma le pagine di un libro non sono per forza sinonimo di evasione dalla realtà: quando si legge si entra in contatto con se stessi, con il proprio “io” più profondo, e si impara addirittura a conoscersi meglio. Questo, a parer mio, è leggere un libro. Io personalmente mi sono avvicinato alla lettura fin da quando ero piccolo, e sono sempre stato affascinato dalla magia che i libri sono in grado di creare, alle volte, anche nei momenti più impensabili. Così ho conosciuto decine di scrittori, e mi sono sentito talmente vicino a ciascuno di loro, scorrendo le pagine nelle quali hanno riversato i propri pensieri e i propri sentimenti, da arrivare a considerarli amici: Tolkien, Stevenson, Christian Jacq, Valerio Massimo Manfredi, Thomas Harris, Bernard Cornwell, Valerio Evangelisti, Jack White, Dan Brown, Glenn Cooper, Stephen King e tanti, tantissimi altri. Ho vissuto migliaia di vite diverse e avuto altrettanti nomi, abitato in centinaia di posti e sperimentato innumerevoli avventure, eppure per fare tutto ciò non mi sono mai dovuto muovere da casa mia.
Per questo amo leggere: perché ogni libro è una nuova esperienza, e ogni pagina mi comunica qualcosa di fresco e ignoto. Alla lettura associo anche la scrittura, più o meno da sempre, e mi sono pian piano reso conto che vivere questa infinità di vite è possibile anche dando loro una forma, plasmandole e muovendole a proprio piacimento tra le righe. In questo modo, le parole diventano un mezzo per riversare sulle pagine tutto quello che sento, tutto quello che provo, e rendere in un certo senso immortale ciascuno dei miei istanti e ogni singolo sentimento.

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