«Cazzo!» sbraitò Billy, fermandosi
giusto in tempo per evitare che lo zombie di fronte gli addentasse la spalla
senza troppa difficoltà.
«Stai indietro!» gridò Rick,
sollevando la pistola e sparando. Il colpo, partito da una distanza ravvicinata,
sbalzò indietro il corpo morto che si stava per arrampicare addosso a Billy e
lo fece stramazzare al suolo, lordo di sangue.
Billy si girò e abbatté due degli
zombie che li stavano raggiungendo alle spalle, mentre Rick sparava dalla parte
opposta senza nemmeno prendersi tempo per riflettere sul da farsi.
Erano in troppi, e ben presto Billy e
Rick registrarono questa ineluttabile verità e ne furono terrorizzati.
«Ho poche munizioni» sentenziò tutt’a
un tratto Billy, affiancandosi all’amico e fermando l’avanzata di uno zombie
che risaliva il sentiero che avrebbero dovuto percorrere per poter tornare a
casa.
Il bosco vomitava una colonna di morti
dietro l’altra, e sembrava quasi che quegli ammassi di carne putrida e fredda
fossero interminabili. Non avrebbero potuto fermarli tutti. Sarebbero stati sopraffatti,
e presto. Erano in due ed erano stati intrappolati.
«Mi restano due colpi soltanto, Rick!»
esclamò Billy dopo aver fracassato la testa di uno zombie con l’impugnatura del
fucile.
«Corri verso quell’albero e
arrampicati!» ordinò Rick gettando un’occhiata al grosso tronco che si
innalzava verso il cielo qualche metro più in là.
Billy aspettò che Rick facesse fuoco
contro il morto che gli bloccava la strada, quindi con uno scatto fu addosso al
tronco dell’albero e lo abbracciò, sollevando le gambe da terra e incominciando
ad arrampicarsi rapidamente con il fucile a tracolla. Raggiunse il primo ramo e
vi si aggrappò convulsamente, issandosi e mettendosi a sedere.
Guardando giù, Billy fu travolto da
una gelida e magniloquente ondata di paura che gli attraversò la pelle come una
forte radiazione, rallentando il tempo e permettendogli così di scorgere il fiume
di cadaveri che risaliva il sentiero sottostante, barcollante e ansimante, con
le bocche spalancate e desiderose di mangiare.
Pensò alla sua Stephanie, che era
rimasta a casa da sola. Sperò con tutto se stesso che i morti non fossero passati
di là, che la sua ragazza stesse bene e che non si fosse accorta di nulla. Poi
si rese conto che Rick era stato attorniato dagli zombie.
«Billy! Ce la fai a coprirmi?» lo
chiamò a gran voce l’ex vicesceriffo, facendo cozzare il calcio della pistola sulla
fronte di un morto e voltandosi per sparare a un altro in mezzo agli occhi. Con
la mano libera acchiappò un bastone che giaceva a terra e prese a colpire gli
zombie che si frapponevano tra lui e l’albero, aprendosi la strada passo dopo
passo.
«Penso di sì!» rispose prontamente il
ragazzo, spianando il fucile in quella posizione scomoda a cavalcioni sul ramo.
Mirò alla testa di uno zombie le cui
mani protese stavano per ghermire le spalle di Rick e premette il grilletto,
lasciando che il tuono del suo sparo frantumasse l’aria greve della montagna.
Uno stormo di uccelli si levò dalla
vegetazione alle sue spalle, intimorito dal rumore improvviso e, forse, anche
dalla presenza di quella fiumana di esseri defunti che camminavano sfidando
ogni legge della natura. Le sagome dei volatili sfumarono ben presto
all’orizzonte, mescolandosi al cielo e fondendosi con le nuvole.
Con un balzo Rick si proiettò contro
il tronco dell’albero dal quale Billy lo copriva e iniziò a risalirlo. Uno
zombie gli afferrò la caviglia e si scagliò sul suo polpaccio con le fauci
spalancate, ma Billy fu più veloce e il suo ultimo proiettile spappolò la testa
del morto, rovesciando sangue sull’erba calpestata e spruzzando di rosso i
volti dei corpi ammassati ai piedi dell’albero.
«Ci sei?» domandò Billy, afferrando il
braccio dell’amico e aiutandolo a issarsi sul ramo. Gli zombie si accalcarono
sotto di loro, spaventosamente vicini e tremendamente voraci. Tendevano le
braccia verso l’alto, allargando le bocche fameliche e tentando inutilmente di
arrampicarsi sull’albero come avevano fatto le loro prede.
«Sì, ci sono…» borbottò Rick
mettendosi a sedere accanto al ragazzo, guardando giù e osservando ansiosamente
i morti che grattavano via con le unghie la corteccia della pianta che aveva
dato loro rifugio. Tirò un sospiro di sollievo e riprese fiato. «Mi restano
ancora cinque colpi, non di più.»
«Io li ho finiti» confessò amaramente
Billy, scrutando la folla affamata che formicolava a un metro dalle suole delle
loro scarpe. «Adesso come scendiamo?» volle sapere, irrequieto.
«Non ci sono alberi abbastanza
vicini,» incominciò Rick, riflettendo, «altrimenti potremmo passare da un ramo
all’altro e allontanarci abbastanza da lasciarli indietro.»
«Saremmo troppo lenti…» gli fece
notare Billy, dubbioso.
«Ma potremmo nasconderci tra le
fronde, di modo da non farci vedere. Sono in molti, e i loro mormorii sconnessi
sovrasterebbero il rumore dei nostri movimenti. Potremmo distrarli con un diversivo,
attirandoli più in là, e poi spostarci in fretta» spiegò Rick. «Potremmo
lanciare un ramo dalla parte opposta. Il tonfo li attirerebbe da quella parte,
permettendoci di sparire.»
«Resta il fatto che siamo troppo
distanti dagli altri alberi per poter passare da un ramo all’altro. Dovremmo
trovarci più vicini al bosco…» replicò Billy, pensoso.
«Il punto è proprio questo: dobbiamo
raggiungere quell’albero là in fondo» confermò Rick, indicando il limite del
bosco. Il tronco al quale si riferiva era il più vicino in linea d’aria, ma per
raggiungerlo sarebbero stati costretti a scendere e a risalire in fretta. E
sotto di loro non c’era spazio.
«E come? Volando?»
«Basterebbe scendere da quest’albero e
correre. L’unico problema sta nel numero troppo scarso di munizioni» osservò
Rick.
«Possiamo distrarli. Uno di noi due deve
correre verso l’albero per primo, tirandosi dietro gli zombie. L’altro, così,
potrà scendere attirando a sua volta gli zombie e raggiungendo un altro albero.
Dopodiché potremmo ritrovarci più avanti, su un altro ramo…»
«Mi sembra una buona idea. Vado io per
primo allora, e li attiro in quella zona» illustrò Rick, mostrando a Billy dove
si sarebbe diretto.
«Perché devi essere tu il primo?»
«Perché io ho ancora cinque colpi. Tu
no. Ne ammazzerò un paio da questa parte,» proseguì, additando gli zombie che ancora
si ammassavano attorno al tronco dell’albero sul quale si erano riparati,
«quindi salterò giù e mi farò largo con il bastone. Saranno quaranta metri,
forse cinquanta. Con uno scatto ce la posso fare.»
«Sempre che dal bosco non ne vengano
fuori altri…»
«Quanti ce ne sono sotto di noi?»
«Almeno una ventina» asserì con tutta
sicurezza Billy, sogguardando gli occhi spenti dei morti che bramavano la sua
carne.
«Mi basta abbattere quei cinque che mi
bloccano la via di fuga, dopodiché me la posso cavare.»
«Ce ne sono altri più in là, però» notò
Billy, squadrando torvamente l’imboccatura del sentiero che avrebbero dovuto
seguire per tornare a casa. Laggiù era ancora brulicante di morti che si stavano
a poco a poco radunando e dirigendo verso di loro. Se non si fossero sbrigati
non avrebbero più avuto alcuna possibilità di muoversi, perché sarebbero stati intrappolati
definitivamente.
«Devo fare presto, allora» considerò
Rick, e senza aggiungere altro incominciò a calarsi verso il terreno
sottostante, puntando la pistola verso gli zombie che già lo pregustavano e
sciamavano sotto di lui per poterlo acchiappare.
Sparò due colpi, uno di seguito
all’altro, e i due zombie raggiunti dai proiettili si accasciarono al suolo
come fantocci di pezza improvvisamente privati dei piedistalli.
Rick cadde sui loro corpi mollicci e
riuscì per miracolo a mantenere l’equilibrio, brandendo il bastone con una mano
e fracassando il cranio che si trovò subito davanti alla faccia.
Tuonò un terzo colpo e la strada era
libera. Sgusciò via attraverso la breccia appena aperta tra i corpi dei morti e
per poco non scivolò su una pozzanghera di sangue. Riuscì a evitare di battere
la testa per terra, tenendosi su grazie al bastone, e si voltò un istante percependo
l’alito di uno zombie sulla pelle del collo.
La sua pistola sputò fuori il quarto
proiettile senza remore, senza misericordia, e sfracellò un’altra testa con
istintiva potenza, perforando un’orbita già vuota e trapassando un cervello
ormai quasi del tutto spento in cui un’unica, enigmatica scintilla continuava a
crepitare sommessamente a discapito della morte che la circondava.
In un attimo avvertì la corteccia
porosa dell’albero sotto le dita e vi si aggrappò, spingendosi verso l’alto e
facendo leva con le ginocchia sul tronco, sollevandosi velocemente. Si volse
appena fu sicuro di trovarsi ancorato al primo ramo disponibile, giusto in
tempo per vedere l’ondata sempre più vasta di morti arrancare fino al limite
del bosco e stringersi attorno al suo albero come un pugno impietoso.
Billy, una cinquantina di metri più
indietro, si calò dal ramo sul quale si trovava e con il calcio del fucile
spaccò la mascella a un morto che era rimasto ad aspettarlo. Si lanciò in una
folle corsa verso il bosco, cercando di evitare i punti in cui gli zombie erano
più numerosi. Ma alcuni si accorsero della sua presenza e lasciarono perdere
Rick, preda ormai perduta, per concentrarsi sul ragazzo, carne fresca che
sembrava dare loro più possibilità di mettere qualcosa sotto i denti al più
presto.
«Corri, Billy!» urlò Rick, ancora con
il fiatone.
Billy sbatté la canna del fucile in
testa a un morto e scansò le mani di un altro che lo stavano per acciuffare,
scartando a sinistra e filando veloce sull’erba umida. Era quasi arrivato
all’albero che lo avrebbe potuto salvare, quando uno zombie comparve dal bosco
e gli si fece incontro all’improvviso, afferrandolo e cingendogli la vita con
le braccia.
Billy, gridando, prese la testa del
morto tra le mani e cercò di tenerlo lontano da sé, impedendogli di chiudere la
bocca sul suo braccio e azzannarlo. Lo zombie lo teneva fermo, immobilizzato,
in una presa fatale che stava rapidamente condannando il giovane a un destino
estremamente macabro.
Perse il fucile e tentò di
divincolarsi, inutilmente. Altri zombie lo stavano raggiungendo, muovendosi
nella sua direzione e chiudendolo in un cerchio paurosamente stretto di stomaci
voraci e quanto mai desiderosi di essere riempiti.
Era la fine. Le braccia gli cedettero
e il viso dello zombie che lo attanagliava fu finalmente libero, saettò verso
la sua spalla ed esplose, schizzando di sangue il volto di Billy.
Il ragazzo scaraventò di lato il corpo
del morto che lo aveva quasi addentato, afferrò di nuovo il fucile scarico e
percorse gli ultimi due metri che lo separavano dalla salvezza, saltando e
arrampicandosi disperatamente, guadagnando il primo ramo dell’albero dopo
innumerevoli sforzi e distendendosi infine sul legno con la schiena appoggiata
al tronco, sfinito e ansimante, ricoperto di sangue che fortunatamente non era
suo.
Chissà se a casa era tutto quanto
okay. Stephanie…
THE WALKING DEAD
AMORE E MORTE
SCRITTO DA DAVIDE DE BONI
ISPIRATO ALLA SERIE DI FRANK DARABONT E ROBERT KIRKMAN
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