Il sentiero si inerpicava ripido e
scosceso tra gli alberi, composto da uno strato di terriccio battuto dal quale
affioravano qua e là rocce umide e ricoperte di muschio. Il terreno era scivoloso
a causa della rugiada che durante la notte si era depositata sul sottobosco, e
anche tagliare per i prati non era comodo perché si rischiava di perdere
l’equilibrio e cadere a ogni passo.
Billy e Rick avanzavano piano,
cercando di evitare ogni minimo rumore per non incappare in spiacevoli
sorprese. Il bosco era silenzioso, ma ogni fruscio poteva nascondere
un’insidia, una trappola tesa dalla morte per far inciampare chi ancora
rimaneva in vita sulla superficie distrutta di quel mondo martoriato.
Rick impugnava la pistola e si aiutava
a salire con un bastone. Il resto delle sue armi si trovava nell’auto
parcheggiata accanto alla casa di Billy, e Stephanie era rimasta di guardia
all’abitazione con una pistola all’interno del primo cassetto della cucina.
Billy, invece, procedeva più spedito, dando
prova di un equilibrio piuttosto spiccato, arrampicandosi sugli speroni che
emergevano dal terreno e scegliendo i tratti di sentiero più impervi per non
doverli sottoporre al passo incerto di Rick. Si vedeva che era uno abituato
alla montagna, e Rick pensava a questo quando il ragazzo lo distolse dalle sue
riflessioni.
«Manca ancora un miglio, più o meno,
ma da qui in poi la pendenza dovrebbe essere meno spossante» annunciò
semplicemente, fermandosi per riprendere fiato e sogguardando il bosco che ancora
si stendeva apparentemente interminabile davanti a loro.
«È una zona parecchio disabitata,
questa» considerò Rick scrutando gli alberi che li circondavano.
«Non farti ingannare. Questo bosco è
praticamente deserto, sì, ma sull’altro versante della montagna ci sono molte
più abitazioni. Per fortuna, casa nostra è situata nella zona più tranquilla.
Almeno le probabilità che ci siano zombie si riducono…» spiegò Billy,
rimettendosi in marcia.
«Ne ho visti alcuni, mentre venivo su»
rivelò Rick, riprendendo a sua volta a camminare dietro al ragazzo.
«Sulla strada?»
«Sì, due. E altri tre o quattro sul
bosco di lato. Procedevano verso l’alto. Vi è capitato di incontrarne molti
dalle vostre parti, finora?» s’informò.
«No. Soltanto uno» mentì Billy,
rammentando invece il morto che aveva seppellito la mattina precedente nel
bosco dietro casa, fingendo di andare a tagliare qualche albero.
«Beh, mi sa che dovrete prepararvi al
peggio. Temo stiano iniziando a salire.»
«Lo so. Ho notato anch’io dei
movimenti a fondovalle, ieri. Dovremo abituarci a stare al chiuso il più
possibile. E a non spostarci senza un’arma a portata di mano. Fiuteranno il
nostro odore e ci attaccheranno, e tutto quello che potremo fare sarà scappare
e nasconderci. Come d’altro canto abbiamo già fatto…» mormorò cupamente Billy,
gettando un’occhiata al suo interlocutore.
«Avete solo il fucile?» volle sapere
Rick, iniziando ad ansimare un po’ per la fatica.
«Sì. Ma ce la sappiamo cavare. Ho abbastanza
munizioni per reggere a un assalto di fanteria» buttò lì Billy sull’ironia,
pensando alle due scatolette di proiettili in bella mostra sopra il ripiano del
caminetto.
«Ti posso lasciare una delle mie
pistole per Stephanie» offrì Rick. «In fondo, dovrò pur sdebitarmi con voi in
qualche modo.»
«Ti ringrazio, Rick. Ma preferirei che
Stephanie non sapesse nulla, per il momento. Ha paura ed è molto agitata per
quello zombie che ci siamo ritrovati in cortile l’altro giorno. Accetto
l’offerta della pistola, ma per favore non dirle nulla dei morti che stanno
risalendo la strada.»
«Ma certo…» approvò Rick. In fondo,
avrebbe fatto probabilmente la stessa cosa con Lori. Vedere la persona che si
ama divorata dal terrore è tremendo.
Shane,
non devi mai dire a Lori che mi hanno sparato. Mai! Hai capito? Erano queste le ultime parole che ricordava di
aver pronunciato prima di perdere i sensi, e adesso gli rimbombarono nella testa
sottoforma di reminescenza rancida, come il sapore di un piatto indigesto che si
ripresenta in bocca dopo ore da quando ci si è alzati da tavola.
«Il villaggio è dietro quella curva»
disse finalmente Billy, indicando una macchia d’alberi che costringeva il
sentiero a deviare un paio di centinaia di metri più avanti.
Rick sbuffò felice e riprese il ritmo,
desideroso di arrivare, riempirsi lo zaino di roba da mangiare e rimettersi in
cammino, stavolta in discesa.
«Sei sicuro che non troveremo
nessuno?»
«No, ci sono già venuto quattro volte.
Tre case, una chiesa e un ristorante, altre due villette poco più in là e il
negozio di alimentari subito sulla destra. È uno slargo della strada, più che
un villaggio. Una piazzola di sosta per i turisti che cercano neve d’inverno e
rifugio dal caldo d’estate. Non hanno tantissima merce, ma in magazzino
dovrebbe essere rimasto ancora qualcosa di utilizzabile. L’ultima volta che
c’ho messo piede ho dovuto lasciare indietro due bancali interi che non ho ispezionato»
illustrò abbastanza sinteticamente Billy, voltando l’angolo formato dagli
alberi e giungendo in vista del paesino sperduto e abbandonato.
Rick scandagliò rapidamente la zona
con lo sguardo. Era come l’aveva appena descritto Billy: tre casette di legno in
primo piano, senza recinti né giardini, con enormi prati verdi davanti e
dietro. Sulla destra, la modesta chiesa di pietra con a lato un tozzo campanile
senza orologio. Il ristorante si trovava di fianco alla chiesa, distanziato da
un minuscolo parcheggio, e più in là spiccava la piccola costruzione che
ospitava il negozio di alimentari con le due villette sullo sfondo. Una di
queste aveva uno scivolo e un’altalena sul prato antistante, mentre l’altra
esibiva uno splendido gazebo con una lunga tavolata di legno. Il bosco,
tutt’attorno, faceva da cornice. La strada, una volta superati gli edifici,
tornava a restringersi e a serpeggiare in salita verso la cima della montagna.
«Più su c’è un altro piccolo
villaggio, ma mi ci sono già spinto la settimana scorsa e non ho trovato altro
che case vuote. Sembra che questo negozio di alimentari qui sia l’unica
costruzione utile da queste parti. Tutto il resto può pure crollare, per quel
che mi riguarda» giudicò Billy riprendendo la sua camminata veloce.
D’istinto, Rick allungò una mano e
afferrò il braccio del ragazzo, obbligandolo a fermarsi.
«Che c’è?» si girò a guardarlo Billy,
allarmato.
«Zombie…» farfugliò Rick preoccupato,
indicando con la canna della pistola un punto vago in lontananza, sul piazzale
antistante la chiesa.
Billy spostò gli occhi in quella
direzione e intravide una figura muoversi, lenta e smarrita, sull’asfalto sbiadito
dal sole e dal ghiaccio.
«Lo posso abbattere» sussurrò
pensosamente Billy, sollevando il fucile e prendendo la mira.
«No, è meglio di no. Il rumore
potrebbe attirarne altri. Ci avviciniamo piano e lo colpiamo in testa con
questo» propose Rick mostrando al giovane il bastone che teneva in mano.
Billy annuì, d’accordo.
Si avvicinarono con calma, avanzando
lungo il tratto di strada esposta che li separava dalle prime case, e lo zombie
intanto si spostava dal piazzale della chiesa verso la carreggiata.
Rick fece segno a Billy di tenersi
basso e, bastone in una mano e pistola nell’altra, passò davanti e lo
precedette fino all’angolo della prima casa, riparandosi e appiattendosi contro
il muro.
«Come proseguiamo?» bisbigliò Billy,
sogguardando la strada e intravedendo la silhouette del morto che camminava
nella loro direzione.
«Io esco e lo assalgo da solo, tu mi
copri le spalle con il fucile, in caso ne arrivino altri» definì rapidamente
Rick, passandosi il dorso della mano sulla fronte per detergersi dal sudore.
Ripose la pistola nella fondina e impugnò il bastone con entrambe le mani per
avere una presa più salda.
Uscì allo scoperto e lo zombie lo
puntò quasi immediatamente, soffermandosi a osservarlo per un istante, esitando
e quindi lanciandosi contro di lui, arrancando dolorosamente sulla strada in discesa
per venire incontro all’uomo con il bastone che gli si offriva quale ghiotto
pasto inaspettato.
«Vieni avanti, coraggio» mormorò Rick
sollevando l’arma di fortuna sopra la testa e preparandosi a calarla sul cranio
in decomposizione dell’avversario.
«Rick, attento!» gridò Billy alle sue
spalle.
L’uomo avvertì la presenza del secondo
zombie alla sua destra appena in tempo per scansarsi, e il colpo di fucile
tuonò nell’aria riecheggiando sul villaggio deserto.
Lo zombie che lo stava per aggredire
di lato crollò sull’asfalto con la testa fracassata. L’altro si proiettò su
Rick con un’agilità talmente fulminea da spiazzare il rivale, ma l’uomo fu più
rapido e assestò un potente colpo sul viso del morto, vibrando una seconda
bastonata e poi una terza subito di seguito.
Lo zombie disteso sulla strada emise
un paio di gorgoglii sconnessi, infine si spense come un vecchio televisore a
tubo catodico.
Rick alzò la testa e registrò la
presenza degli altri zombie. Ce n’erano almeno una mezza dozzina. Due uscirono
dalla porta divelta del negozio di alimentari, altri tre comparvero sulla
soglia della chiesa, uno si affacciò sulla strada dalla finestra di una
villetta più avanti.
«Dannazione, Billy! Qui è pieno!»
berciò Rick indietreggiando, lasciando cadere a terra il bastone e impugnando
nuovamente la fedele pistola.
Billy gli arrivò accanto in un baleno
e gli si affiancò, spianando il fucile e rivolgendogli un mezzo sorriso di
scuse. «Mi spiace, Rick. Non credevo che fossero arrivati fin qui. Ero sicuro
che avremmo avuto più tempo prima che giungessero così in alto» barbugliò
sparando contro uno zombie e ricaricando.
«Non importa. Ma dobbiamo sparire in
fretta, Billy. Riprendiamo il sentiero e torniamo indietro subito, prima che
siano troppi» disse Rick sparando in testa a uno zombie che già tendeva le mani
per afferrarlo e divorarlo. Uno zampillo di sangue scarlatto scivolò nell’aria
come una noce di burro sulla superficie di una padella preriscaldata.
Quasi a voler andare contro la sua
decisione, dagli alberi dietro le case incominciarono a levarsi lamenti e
brontolii accompagnati da passi strascicati e corpi esangui e mezzi maciullati.
Il bosco vomitò sulla strada un conato di morti che camminavano con fare
alquanto sicuro, facilitati dalla pendenza favorevole e attirati dalla fame e
dall’odore di carne ancora viva.
«Via, subito!» sbraitò Rick abbattendo
un altro zombie vicino all’angolo tra le prime due case con un colpo di
pistola, mandandolo a sbattere contro una cassetta della posta e spruzzando
sangue cremisi sull’erba verde smeraldo ancora imperlata di rugiada.
Si girarono e presero a correre in
direzione del bosco dal quale erano appena emersi, gli zombie che si
accalcavano dietro di loro sciamando sulla strada da ogni dove. E appena
giunsero in vista del sentiero una fila di morti si parò loro davanti,
sbarrando la via di fuga.
THE WALKING DEAD
AMORE E MORTE
SCRITTO DA DAVIDE DE BONI
ISPIRATO ALLA SERIE DI FRANK DARABONT E ROBERT KIRKMAN
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