Si è conclusa qui in Italia lunedì 6 dicembre 2010 la prima stagione della serie televisiva “The Walking Dead”, i cui sei episodi sono stati trasmessi quasi in contemporanea con gli Stati Uniti (appena un giorno più tardi) a partire dal 1° novembre e hanno tenuto incollati allo schermo milioni di telespettatori in circa centoventi Paesi, segnando un’audience da record sia con il debutto che con il finale.
La serie televisiva, creata dal regista Frank Darabont, è tratta dall’omonima serie a fumetti ideata e scritta da Robert Kirkman e illustrata da Tony Moore e Charlie Adlard, pubblicata dalla “Image Comics” a partire dall’ottobre del 2003. Si tratta della prima vera e propria serie televisiva di qualità cinematografica costruita attorno alle figure degli zombie, ed è ambientata in un mondo post apocalittico in cui una terribile malattia di origini sconosciute ha in poche settimane infettato la quasi totalità della popolazione dell’intero globo. Gli episodi si muovono attorno alle vicende di un gruppo di sopravvissuti che lottano disperatamente per trovare un luogo sicuro dove poter vivere al riparo dai morti viventi che infestano le città alla morbosa ricerca di cibo, il cui minimo accenno di morso può uccidere una persona in atroci agonie, facendola resuscitare poco dopo in un essere dal cervello spento e dal corpo in decomposizione che si muove per le strade a caccia di prede con le quali nutrirsi.
Il vero protagonista, indiscusso padrone della trama, è l’ex vice sceriffo Rick Grimes, che all’inizio della prima puntata troviamo impegnato in un posto di blocco con il suo migliore amico Shane (anche lui poliziotto), intento ad attendere l’arrivo di un’auto inseguita dalle forze dell’ordine. La situazione ben presto degenera, e Rick si ritrova ad essere bersagliato dai criminali. Uno sparo inatteso lo prende alla sprovvista all’ultimo secondo, e lo fa cadere in coma. Il suo risveglio avviene settimane dopo in una stanza d’ospedale vuota, dove tutti gli apparecchi sono spenti e la polvere sembra aver conquistato ogni cosa. Appena esce sul corridoio al quale si affaccia la camera, ad accoglierlo vi è un orripilante scenario di desolazione e morte: cadaveri, sangue e pareti crivellate di colpi, oltre ad una porta sprangata con su scritto “Non aprire – Morti all’interno” dietro la quale si percepiscono cupi lamenti e scorci di mani esangui che cercano di spalancarsi un varco per uscire.
È così che esordisce il primo adrenalinico episodio di “The Walking Dead”, durante il quale ciascuna scena genera una suspance e un coinvolgimento di proporzioni inimmaginabili (come del resto avviene anche nel corso delle cinque puntate successive). L’emozione, la tragedia umana, la sofferenza di persone che hanno perso tutto quello che avevano, tutto ciò che fino a poco tempo prima aveva rappresentato i saldi pilastri di una società stabile e sicura: “The Walking Dead” è questo e tanto altro, in una mescolanza di paura e tormento che angosciano lo spettatore durante lo scorrere lento e affascinante di ogni singolo minuto.
Seguiamo le vicende di Rick Grimes, ora deciso a ritrovare e proteggere la sua famiglia, composta dalla moglie Lori e dal figlioletto Carl, che nel frattempo si sono rifugiati con Shane in un luogo sicuro assieme ad un esiguo pugno di fuggiaschi. Che cosa riserverà questo mondo stremato, straziato dagli artigli di un morbo fatale che ha tramutato la popolazione in una macchina di morte, ai pochi che sono riusciti miracolosamente a scampare all’estinzione del genere umano? Lo potremo scoprire il 17 ottobre 2011, data per la quale è prevista la messa in onda dell’annunciata e attesissima seconda stagione di “The Walking Dead”.
Nel frattempo, dobbiamo accontentarci di ripercorrere silenziosamente questa spasmodica e appassionante passeggiata nella paura, prestando orecchio ad ogni più piccolo rumore, a ciascun fruscio proveniente dalle tenebre, pregando che l’oscurità non ci avvolga nelle strade di una città morta. Se riusciremo a scorgere l’alba di un nuovo giorno, allora vorrà dire che anche per questa volta ce l’avremo fatta a sfuggire ai morti che camminano. E saremo pronti per vivere ancora una fresca e lancinante ondata di emozioni.
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