Comunicare le proprie emozioni, i propri pensieri e i propri stati d’animo non è mai stato semplice e immediato come lo è oggi. Un tempo era necessario ricorrere alle poesie, a prose elaborate e ridondanti, alla musica o alle opere d’arte; persino le lettere apparivano quali complessi testi ragionati e ben strutturati. Ai giorni nostri, invece, tutto è più facile e veloce: gli sms, le e-mail e le chat, corroborati dalle infinite possibilità offerte dai social network, hanno rapidamente soppiantato ogni altra tipologia di comunicazione, partendo dalle missive fino ad arrivare al contatto diretto stesso, sempre più disdegnato a favore di quello virtuale. Ma quali sono i reali vantaggi che questa trasformazione ha portato con sé nella società?
C’è da dire, questo è certo, che i nuovi mezzi hanno permesso di creare una fitta e istantanea rete di comunicazione che copre a livello globale la quasi totalità del mondo, tuttavia le relazioni umane sembrano risentirne sempre di più: una frase ambigua o mal formulata, scritta in un breve messaggio sul cellulare e perciò rimossa dal suo originale contesto fatto di espressioni, toni di voce e sensazioni, può essere non compresa o addirittura male interpretata, con conseguenze disastrose. Inoltre, le persone tendono a poco a poco ad isolarsi, vivendo più un’esistenza digitale che una reale.
In ogni caso, la celerità alla quale viaggiano idee ed informazioni risponde alla necessità del “tutto e subito” che interessa l’uomo moderno, il che permette alla maggior parte delle persone di essere sempre al corrente di ciò di cui ha bisogno. Risulta poi interessante notare come, per quanto incorporea e impersonale sia, questa nuova frontiera della comunicazione stia iniziando a raggiungere età sempre inferiori che in precedenza non avevano mezzi a sufficienza dei quali disporre per poter esprimere il proprio parere e le proprie posizioni.
Ad ogni modo, appare assai evidente quanto abbreviazioni e acronimi stiano in poco tempo conquistando le abitudini e la quotidianità di ognuno di noi, insinuandosi lentamente ma inesorabilmente nel linguaggio di ogni giorno e sostituendo largamente con la loro laconica brevità i discorsi o i termini più lunghi e impegnativi.
Resta da sottolineare il fatto che un tempo, quando la comunicazione era fatta anche di paziente attesa, le persone disponevano di un maggiore spazio per poter ponderare, soppesare e formulare al meglio i propri pensieri, cosa divenuta impossibile oggi a causa di un’immediatezza che implica obbligatoriamente un’inevitabile istintività. Ulteriore svantaggio, poi, è la chiara mancanza di fisicità della comunicazione tecnologica: questo impedisce ad entrambe le parti sia di trasmettere sia di recepire appieno il significato di messaggi che uno sguardo o una minima variazione nella gestualità e nel timbro vocale potrebbero invece ovviare.
Per tirare le somme, appare inutile asserire che i nuovi metodi di comunicare pensieri, idee ed emozioni presentano più vantaggi o più svantaggi: i pro e i contro, in un certo senso, sembrano bilanciarsi, perché la velocità compensa l’assenza di un contatto più diretto. Comunque sia, i mezzi di comunicazione continuano ad evolversi assieme alla società, e presto anche quelli che noi oggi consideriamo nuovi e innovativi diverranno ineluttabilmente obsoleti e inutilizzati.
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