sabato 3 novembre 2012

Solo andata, no ritorno - 1

I vagoni di Trenitalia erano tutti uguali. Dal primo all’ultimo. Questa valutazione, però, non era tanto confortante quanto sarebbe potuta sembrare. Anzi, al contrario: era quasi demoralizzante, e guardare quelle specie di toppe di lamiera saldate all’esterno del convoglio faceva venire la pelle d’oca.
Nessuno sano di mente sarebbe salito tranquillo su quel treno vedendo com’era ridotto. Sfortunatamente, non avevano molte alternative, e di questo Roberto era fin troppo consapevole.
I freni fischiavano così forte da far passare la voglia di sentirli persino a un sordo appena miracolato. E c’era odore di bruciato, quando venivano azionati. Come se il metallo dei binari fosse sul punto di fondere. A dire il vero, in quel momento Roberto non si sarebbe stupito più di tanto se avesse visto le ruote sciogliersi e i vagoni sprofondare di qualche centimetro.
«Amore, tutto a posto?» gli domandò Francesca, in piedi dietro di lui con lo zaino in spalla e la borsetta sottobraccio. Si girò a guardarla e le sorrise. Il suo sguardo si rasserenò subito, come un cielo da cui il vento avesse spazzato via ogni rimasuglio di nuvole.
«Sì, è tutto okay» rispose, sfiorandole una guancia con le dita. Afferrò il proprio zaino e se lo caricò sulle spalle, sorridendole ancora. «Saliamo.»
La porta automatica si spalancò davanti a loro con un borbottio infastidito, scivolando pesantemente di lato. Roberto salì sul treno per primo, prendendo poi la mano di Francesca per aiutarla a non perdere l’equilibrio.
«Cerchiamo un posto… carino» propose Roberto, guidando la ragazza all’interno di un vagone e passando in rassegna i vari scompartimenti da sei posti che si susseguivano accanto a loro. Finalmente ne individuarono uno libero e Roberto aprì la porta a Francesca per farla entrare. «Qui mi pare abbastanza tranquillo, non trovi?»
«Sì, sì» approvò la ragazza, sistemando zaino e borsa su uno dei sedili e prendendo posto su quello di fianco. Roberto lasciò il proprio zaino a terra e la raggiunse per sedersi vicino a lei.
«Ci aspetta un bel giretto, eh?» commentò, tirandosi fuori un libro.
«Un bel giretto, proprio…» ribatté Francesca. «Sono già stanca di stare seduta, non so come farò a resistere fino a Firenze.»
«Porta pazienza tesoro.»
«Lo so, non posso fare altro» cedette lei, recuperando un tascabile dal fondo della borsetta. «Comunque, sono felice di essere qui con te.»
Roberto le sorrise di nuovo. «Anch’io» ammise, e la abbracciò.
Il treno ripartì sferragliando, acquistando a poco a poco velocità e fuggendo dalla stazione ferroviaria di Padova, lasciandosela alle spalle e filando via, rapido, come un animale in fuga dal freddo incombente.
Non stiamo scappando via. Andiamo soltanto a farci un giretto, tutto qui. Solo per schiarirci un po’ le idee. Più se lo ripeteva e meno si lasciava convincere da queste affermazioni. Erano come frasi preconfezionate, di quelle che si trovavano negli incarti dei cioccolatini. Belle, sì, ma dopo poco smettevano di fare effetto. Erano esse stesse degli involucri, involucri che non contenevano più un bel niente. Dobbiamo operare alcune scelte, prendere delle decisioni importanti. E l’unico modo per chiarirsi veramente le idee è lasciare indietro tutto quello che si vede ogni giorno. Ignorare il presente e figurarsi come sarà il futuro.
«Firenze sarà bella come la descrivono i poeti?» gli chiese Francesca di punto in bianco, strappandolo dolcemente ai suoi pensieri.
«Sì, immagino di sì…» farfugliò, sentendosi vagamente impacciato e velatamente falso. Non stavano andando lì solo per farsi un giretto. E forse avrebbero visto la bellezza di Firenze scorrere sotto i loro occhi senza nemmeno poterla afferrare. Dunque, perché mentire e fingere che sarebbe andato tutto quanto per il verso giusto?
«Non vedo l’ora di vederla» confessò Francesca, guardando fuori dal finestrino con aria sognante.
«Già» mormorò Roberto, e il suo tono era cupo, amaro.
In realtà in quel momento nessuno di loro sapeva ancora che a Firenze, con quel treno, non ci sarebbero mai arrivati.

Nessun commento:

Posta un commento

siti