venerdì 30 settembre 2011

Nel Crepuscolo della Vita

Chiuse gli occhi e per un istante immaginò l’immensa folla che lo attendeva al di là del sipario, oltre quel palcoscenico dal quale avrebbe parlato al più grande numero di spettatori che si fosse mai radunato nella storia per sentir parlare uno scrittore. Sospirò lievemente, facendosi coraggio. In fondo non doveva fare altro che soppesare al meglio le parole da adoperare – il suo mestiere dopotutto, il suo pane quotidiano – e il resto sarebbe venuto da sé. Sapeva che per conquistarli doveva scendere dalla loro parte. Una volta fatto questo, le parole avrebbero cominciato a scorrere più libere e veloci, ne era certo.
Trasse un profondo respiro e riaprì gli occhi. Il tendone scarlatto del sipario gli ricadeva di fronte, quasi sulle spalle da quanto gli era vicino. Varcata quella linea di confine si sarebbe ritrovato in terra straniera. Ma, allo stesso tempo, sarebbe anche ritornato a casa. Due sensazioni opposte che si abbracciavano. Facendole proprie avrebbe avuto la sicurezza di poter aprire una breccia nei cuori di quelle persone che lo attendevano di fuori e, immediatamente dopo, di poterli espugnare. Perché era questo il suo intento in fin dei conti, giusto? Catturarli con le parole e indurli a spalancare gli occhi per puntarli su quelle cose che troppo a lungo avevano continuato a sopravvivere nell’ombra.
«È il tuo turno» lo avvisò con voce sovraeccitata un assistente, l’immancabile tabella con il programma della serata sottobraccio e un auricolare all’orecchio collegato con gli addetti alle luci e la regia. Ogni suo movimento sarebbe stato registrato, ogni sua parola impressa su nastro e in futuro ripetuta per chissà quante migliaia di volte. Avere piena consapevolezza di tutto ciò faceva un certo effetto. Ma sapeva che adesso non era il momento di lasciarsi andare all’agitazione. Ora era tempo di permettere alle parole che gli mulinavano nella testa di sgorgare attraverso le sue labbra. Soltanto così nulla di quello che aveva fatto fino ad allora sarebbe parso vano.

giovedì 29 settembre 2011

Raccontare Una Storia

Non è semplice spiegare che cosa significa esattamente raccontare una storia. Innanzitutto, bisogna fare una distinzione: raccontare a voce è decisamente diverso dallo scrivere una storia, e su questo punto non si deve assolutamente fare confusione. Spesso uno scrittore è solito ingarbugliarsi con le parole quando parla, e altrettanto frequentemente un buon oratore rischia di comporre testi assurdamente illogici se gli si mette in mano una penna. Ma una storia è pur sempre una storia, e se vale la pena di essere raccontata allora troverà senz'altro il modo, prima o poi, di uscire allo scoperto e farsi trovare da chi dispone della giusta dose di pazienza necessaria a cercarla.

mercoledì 28 settembre 2011

Perché Scrivere

Che cos'è esattamente l'esperienza della scrittura, per chi se ne occupa? La domanda non è semplice, e me la pongo con uno scopo ben preciso in testa: quello di cercare di capire, per quanto possibile, il valore che effettivamente assume per me l'attività dello scrivere.
Partiamo dalle basi, d'accordo? L'ispirazione. L'ispirazione per uno scrittore è un po' come un sogno ad occhi aperti: non la si può programmare, non la si può pilotare, non si può decidere se accettarla oppure no. Lei semplicemente arriva, prende posto e non si alza più. Ma bisogna fare attenzione, perché alle volte tende a nascondersi o a fuggire senza avvisare. Perciò bisogna tenerla sempre sotto controllo, anche mentre ci si dedica a qualcos'altro. Perché in fondo l'ispirazione è anche come una piccola stella cadente che precipita sul palmo della mano: se si chiudono le dita e la si conserva rimane qualche speranza di poterla sfruttare, altrimenti piano piano smette di luccicare e da un momento all'altro sparisce, dissolvendosi in una polvere leggera e scintillante.
Una volta arrivata l'ispirazione è fatta: limitarsi a trattenerla diviene ben presto impossibile, e bisogna riversarla sulla carta al più presto. Ecco che la scrittura si trasforma in necessità: non posso impedirmi di scrivere, nemmeno quando c'è di mezzo una miriade di altri impegni. Sarebbe semplicemente un atto di autoviolenza, puro e crudele. Limitare l'ispirazione e impedirsi di scrivere è la stessa cosa che smettere volontariamente di respirare. Fa male, e il dolore si espande lentamente fino a diventare insopportabile.
Ecco che cos'è l'esperienza della scrittura, per chi se ne occupa: è impedirsi di soffrire, evitando che l'ispirazione, una volta giunta nell'anima, la laceri irrimediabilmente per fuoriuscire.

La Riflessione di Oggi

Al lavoro su nuovi progetti, non sempre si riesce a trovare il tempo per fare tutto quanto. Ma il mio post quotidiano non può mancare, dico bene? Non dopo oltre un mese di attività ininterrotta in cui ho pubblicato qualcosa ogni giorno (escluse le domeniche, naturalmente). Così, anche oggi ti butto giù una fugace riflessione, mio carissimo e assiduo Lettore. Con la speranza che possa scuotere il tuo animo.

martedì 27 settembre 2011

Anticipazioni sull'Episodio 5

Bentornato Lettore! Come avrai senz'altro notato, da ieri è iniziato un nuovo processo di aggiornamento del blog attraverso l'aggiunta di immagini ai vari post, compresi quelli già pubblicati in passato. Il lavoro richiederà un po' di tempo, ma per adesso i primi quattro episodi del romanzo a puntate e alcuni altri post possiedono già la loro immagine a margine del testo!
Nel frattempo siamo arrivati in vista della pubblicazione dell'Episodio 5 del romanzo a puntate, mio carissimo Lettore! Come vola il tempo! Spero che l'Episodio 4 ti sia piaciuto. Lo so, la trama è ancora leggermente confusa, ma per introdurre bene la storia era necessario creare un pizzico di caos. Adesso, piano piano, tutto quanto comincerà a riordinarsi e a prendere posto, non temere. E presto scoprirai anche che cosa sta realmente accadendo ad Eglon, e quali saranno le reazioni del mondo di fronte al più grande attentato terroristico nella storia dell'umanità...
Per adesso, dovrai accontentarti delle consuete anticipazioni sul prossimo episodio. Ma non ti preoccupare: molti segreti verrano svelati, e molte altre domande si faranno spazio nella tua mente al sopraggiungere di nuove rivelazioni...
Anticipazioni sull'Episodio 5 del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon":

lunedì 26 settembre 2011

Le Anime di Eglon - Episodio 4 - Tutte le Armi a Main Street

«David, puoi venire qui un momento?»
«Arrivo, mamma» rispose il ragazzo lasciandosi cadere il taglierino nella spaziosa tasca del grembiule e dirigendosi verso le casse in fondo al supermercato.
«Puoi darmi il cambio un secondo? Devo andare a prendere altro denaro in cassaforte» gli sussurrò sua madre nell’orecchio, e David annuì andandosi a posizionare dietro la cassa e rivolgendo un classico sorriso da bravo commesso (così lo definiva suo padre, il “sorriso da bravo commesso”) alla signora McField, che aveva letteralmente ricoperto il nastro trasportatore di scatolette di cibo per gatti.
«Buongiorno signora McField, come sta oggi?» domandò David mentre sua madre si allontanava di gran carriera, scoccando sorrisi e ammiccamenti a destra e a manca da brava proprietaria.
«Oh, molto bene, grazie David. E tu?» ripropose la signora McField, con quei capelli tutti grigi e impomatati e le rughe inefficacemente sepolte sotto uno spesso strato di fondotinta che le lasciava un alone più chiaro di pelle naturale ai margini dell’ovale del viso.
«Non c’è male. Fa piuttosto caldo, e almeno qui dentro c’è l’aria condizionata» ironizzò David con una strizzatina d’occhio. Ad essere sincero, avrebbe preferito dover sopportare l’afa ma essere libero di uscire come i suoi amici, invece di stare lì a dare una mano a mamma e papà. In fondo, però, non aveva scelta. Se davvero intendeva mettersi da parte un po’ di denaro prima che ricominciasse la scuola, le alternative si riducevano ad una quantità schifosamente esigua di possibilità.
«Grazie, David» lo salutò l’anziana donna sollevando a fatica la propria borsa della spesa e incamminandosi con lo scontrino in mano verso l’uscita del negozio.
«Grazie a lei signora McField, e arrivederci!» rispose cortesemente David, voltandosi verso la cliente successiva in fila alla cassa.
Si immobilizzò, pietrificato. Gabriella lo squadrò con un sorriso e ridacchiò sommessamente, con un contegno che, in mancanza di una vena descrittiva più spiccata, David si sarebbe limitato a definire semplicemente regale. Eppure era così avvenente che nessuna sovrana avrebbe potuto eguagliarla. Il suo viso era perfetto, limpido e luminoso. I suoi capelli dorati erano raccolti in una coda di cavallo. Aveva gli occhi grandi e rotondi, di un blu così intenso che sembrava addirittura irreale, e la pelle liscia con un accenno di abbronzatura. Indossava una canottiera piuttosto sobria, con una scollatura magistrale che lasciava scorgere le spalline rosa del reggiseno, e una minigonna in jeans che nascondeva a malapena la metà delle sue belle cosce statuarie.
«Ciao, David» mormorò Gabriella Higgins radiosa. David deglutì a vuoto. Non si aspettava di trovarsela lì davanti, così di punto in bianco. Aveva in mano una confezione da sei lattine di Pepsi e una tavoletta di cioccolato al latte. Le unghie delle sue mani erano limate e smaltate di fresco, rosa come le bretelle del reggiseno che indossava. David dovette fare uno sforzo per non perdere i sensi.
Gabriella gli piaceva. Era dalle elementari, a dire il vero, che gli piaceva. E non aveva mai avuto il coraggio di dirle nulla. Lei pareva sapere già tutto quanto, ma non gli aveva mai rivolto la parola. E non si era mai trovato a doverla servire alla cassa, impreparato come in questo momento.
«Ho solo queste» gli disse mostrandogli con un cenno della mano la Pepsi e la tavoletta di cioccolato. Gli sorrise di nuovo, ma David la fissava imbambolato.
Fuori, al di là della vetrata, passò un furgone blindato nero, la targa scintillante. David stava per risponderle, quando ci fu un’esplosione. Il botto sordo della detonazione rimbombò all’interno del supermercato, e la gente incominciò ad urlare. Gabriella lasciò lì la sua Pepsi e la tavoletta di cioccolato e si precipitò fuori a vedere.
Veniva dal municipio, all’altro lato della strada. Una delle finestre era avviluppata dalle fiamme e rigurgitava nell’aria una nuvola di fumo scuro e denso come una colata di catrame.

La Storia Continua

Sono molto elettrizzato oggi Lettore, e lo sai perché? Perché è lunedì, e un nuovo episodio del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon" sta per uscire online!
Siamo giunti alla quarta puntata della prima stagione, e le cose vanno a gonfie vele. La stesura procede spedita, senza troppe incertezze, e nel frattempo altri progetti maturano tra la mia mente e il mio computer, come ad esempio quello riguardante l'episodio di "The Walking Dead" al quale ho accennato sabato e che avrei intenzione di scrivere per diletto personale come una sorta di "tributo" a questa magnifica serie televisiva che ha conquistato la mia completa attenzione (e anche quella del mio scrittore di riferimento, Stephen King, che l'ha reputata in assoluto la sua serie preferita tra quelle del 2010).
Ma torniamo a noi, Lettore. Sono pronto a pubblicare in anteprima esclusiva l'Episodio 4 del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon". Sei altrettanto pronto a leggerlo?
D'accordo, si comincia.
"Le Anime di Eglon - Prima Stagione - Episodio 4: Tutte le Armi a Main Street".

domenica 25 settembre 2011

Le Idee dello Scrittore

Le idee, quelle folgoranti, quelle dannatamente buone, possono coglierti in ogni momento: sotto la doccia, dietro il volante, persino in classe durante una lezione qualsiasi. Ma esiste un momento speciale in cui queste idee acquistano veramente spessore e si materializzano nella mente sottoforma di immagini, ed è la notte. Di notte le ispirazioni assumono le sembianze di entità concrete, prendono vita e si aggirano per la testa come se si trovassero a casa propria. Non importa che ora sia, non importa quanto ci si senta stanchi, non importa il motivo scatenante: vengono da sé, quasi per magia, e dopo aver vagato per ore e ore alla deriva immerse nei pensieri vengono finalmente a galla e occupano il loro posto, quello che è stato loro predestinato fin dall'inizio, e da lì incominciano a scavare, scavare e scavare finché non riesumano ciò che occorre loro per potersi riversare su di una pagina bianca degna della loro presenza.
Così funziona l'attività dello scrittore, o almeno quell'attività iniziale che riguarda il cosiddetto "parto delle idee". Da dove esse vengano non è importante: ciò che più conta è che quando arrivano non bisogna assolutamente lasciarsele sfuggire.

sabato 24 settembre 2011

The Walking Dead: una passeggiata nella paura

Si è conclusa qui in Italia lunedì 6 dicembre 2010 la prima stagione della serie televisiva “The Walking Dead”, i cui sei episodi sono stati trasmessi quasi in contemporanea con gli Stati Uniti (appena un giorno più tardi) a partire dal 1° novembre e hanno tenuto incollati allo schermo milioni di telespettatori in circa centoventi Paesi, segnando un’audience da record sia con il debutto che con il finale.
La serie televisiva, creata dal regista Frank Darabont, è tratta dall’omonima serie a fumetti ideata e scritta da Robert Kirkman e illustrata da Tony Moore e Charlie Adlard, pubblicata dalla “Image Comics” a partire dall’ottobre del 2003. Si tratta della prima vera e propria serie televisiva di qualità cinematografica costruita attorno alle figure degli zombie, ed è ambientata in un mondo post apocalittico in cui una terribile malattia di origini sconosciute ha in poche settimane infettato la quasi totalità della popolazione dell’intero globo. Gli episodi si muovono attorno alle vicende di un gruppo di sopravvissuti che lottano disperatamente per trovare un luogo sicuro dove poter vivere al riparo dai morti viventi che infestano le città alla morbosa ricerca di cibo, il cui minimo accenno di morso può uccidere una persona in atroci agonie, facendola resuscitare poco dopo in un essere dal cervello spento e dal corpo in decomposizione che si muove per le strade a caccia di prede con le quali nutrirsi.

Una Nuova Idea

Giusto per riscaldare un po' l'atmosfera, Lettore, ho intenzione di parlarti di questa mia nuova folle idea. Un'idea che mi è balzata in mente all'improvviso, senza che la stessi realmente cercando, e che ha continuato a martellarmi nelle tempie finché non è riuscita a costringermi a buttare giù qualche riga.
Non so se lo sai, Lettore (non te ne ho mai parlato prima d'ora, a dire il vero), ma il mio scrittore di riferimento, quello che veramente più di ogni altro mi ha messo di fronte alla passione per la scrittura, è niente di meno che il Re del Brivido, l'indiscusso Signore dell'Horror Stephen King. Non mi definisco a tutti gli effetti uno scrittore horror (soprattutto perché, come avrai senz'altro notato, mi occupo anche di altri generi; il romanzo a puntate "Le Anime di Eglon", per esempio, assumerà tonlità lievemente horror più avanti, ma per adesso non si avvicina troppo allo stile macabro e oscuro dei libri di King), ma bisogna pur dire che la maggior parte dei racconti che ho finora prodotto (circa quarantacinque, al momento, nel mio cassetto) appartengono a questo genere e anche i due romanzi che ho scritto negli ultimi anni ci sguazzano dentro parecchio tranquillamente.
Bene, fatta questa premessa passiamo al sodo: sono anche un fan della serie televisiva "The Walking Dead" (non so se la conosci, Lettore, ma ti consiglio di vederla: è un po' cruda, lo ammetto, ma contiene tanta di quella poesia nella sua storia mozzafiato...), che ha visto una prima stagione mandata in onda l'anno scorso e una seconda che riprenderà dal 17 ottobre di quest'anno. Be', voci di corridoio hanno fatto sapere che il leggendario Stephen King era interessato a scrivere uno degli episodi della prossima stagione (o tutt'al più di quella successiva) di "The Walking Dead", così ho pensato: ehi, perché non posso provare a scriverlo anch'io un episodio per quella fantastica serie? Così mi sono messo a macinare idee, e ora ce n'è una in particolare che mi gira per la testa in maniera alquanto assillante...
Non voglio anticiparti di più, Lettore. Sappi solo che questa nuova idea potrebbe prendersi il suo spazio sulla carta da un momento all'altro, perciò preparati, perché quando sarà abbastanza matura la coglierò e te la farò assaggiare in anteprima!
Per adesso, Lettore, accontentati di un breve testo che ho buttato giù l'anno scorso alla fine della prima stagione di "The Walking Dead". Il titolo è: "Una Passeggiata nella Paura".
Buona lettura e buona attesa!

venerdì 23 settembre 2011

Eccomi Qui

Eccomi qui Lettore, di ritorno dal "silenzio" degli ultimi giorni. Come avrai notato, ho continuato a pubblicare quotidianamente qualcosa, ma è da martedì che non mi soffermo a scriverti un semplice post di "chiacchiere" come ero solito fare inizialmente. Questo perché sto attraversando l'ennesimo periodo un po' affollato. Troppe cose da fare, quando il tempo risulta essere sempre troppo poco. Non è facile gestire tutto quanto, lo sai anche tu. E la scrittura mi sta assorbendo completamente. Ho una miriade di lavori per le mani, e idee che mi si assiepano in testa ad ogni ora rubando il posto ad altre e sovrapponendosi senza il minimo accenno di pietà.
In ogni caso, perdonami se non ti ho rivolto la parola negli ultimi giorni, Lettore. Spero tu ti sia comunque potuto gustare le ultime "pause di riflessione" che ho pubblicato. Sto aspettando con ansia che arrivi lunedì per lanciare il nuovo Episodio 4 del romanzo a puntate. "Tutte le Armi a Main Street". La storia si fa davvero interessante. La stesura è giunta nel frattempo all'Episodio 10, e mi sto realmente appassionando a questa trama. Diciamo che mi lascio guidare da lei, e ogni tanto prendo in mano le redini per aggiustare la rotta. Questo romanzo si sta scrivendo praticamente da solo, e non è facile stargli dietro. Corre come un razzo. E le mie dita certe volte faticano a reggere il ritmo. La tastiera dopo qualche minuto incomincia a scottare...
Gli altri progetti ai quali continuo ad accennare sono in elaborazione, ma la scuola e lo studio mi lasciano poco tempo, purtroppo, per poterli realizzare. Bisognerà aspettare ancora un po' per vederli materializzarsi sotto i nostri occhi, Lettore. Ma noi siamo persone pazienti, dico bene?
Il blog "Scrivere Sotto la Luna" è pronto ad ospitarti ogni qualvolta avrai bisogno di un rifugio dalla quotidiana ripetitività dell'esistenza, mio adorato Lettore. Non ti preoccupare. Fatti pure coraggio e vieni quando vuoi. Questa è anche casa tua, e, se non l'hai ancora capito, spero che ora ti sia chiaro. Io sono sempre qui che ti aspetto a braccia aperte.
A presto, Lettore. Buon tutto!

giovedì 22 settembre 2011

Sapore d'umanità

È sufficiente lasciarsi scivolare lentamente e silenziosamente nell’ampolloso e intimo tepore che avvolge gli scaffali di una biblioteca per sentirsi incredibilmente, imprescindibilmente legati in un unico istante ad un’infinità di persone, menti, pensieri e mondi che palpitano e respirano separatamente dalla nostra realtà. Basta snocciolare con lo sguardo i titoli che affiorano sulle costole dei volumi assiepati lungo i ripiani per rendersi conto di quanto impensabilmente vasto, poliedrico e variopinto sia il nostro universo. L’atavica sensazione di pace, meraviglia e curiosità che attanaglia l’animo non appena la mente comincia a volare tra questa immensa mole di sapere umano è semplicemente ineffabile.

mercoledì 21 settembre 2011

Incubi andati a male

Mi alzo e vado ad affacciarmi alla finestra della mia camera, senza fretta, per guardare l’alba. Scorgo le montagne che si stagliano sull’orizzonte diafano, intravedo qualche batuffolo di nuvola nel cielo terso della mattina, aspiro l’aria fresca della notte che se ne va via con calma, a ovest il lembo del lungo strascico del suo elegante vestito intessuto di tenebre.
Osservo le montagne e penso a quanto mi piacerebbe poter andare ad abitare lassù. Vivo in un mondo in cui non posso fare a meno di omologarmi: la scuola, la macchina, il lavoro, la casa, la famiglia. Non che non voglia tutto questo, anzi. Solo che avverto crescere dentro di me il timore che ogni mia scelta possa in qualche modo ricadermi addosso. Non sono sicuro di poter sopportare il peso di un simile crollo. Tutti sembrano felici. Anch’io sono felice. Però sento che a poco a poco questa esistenza conformata comincia a farsi stretta.
Qual è la mia strada? Me lo sono chiesto tante volte. E i profili ombrosi delle montagne che scruto dalla mia finestra fanno riemergere questo quesito. Non voglio essere costretto ad adeguarmi, ecco tutto. Eppure sono ancorato a questa realtà, come una nave incagliata a bordo piscina.

martedì 20 settembre 2011

Anticipazioni sull'Episodio 4

Buondì Lettore, è tornato il martedì mattina, e questo vuol dire che comincia una nuova settimana di attesa prima della pubblicazione del prossimo episodio del romanzo a puntate. Per questo motivo sono qui: per rassicurarti con le consuete "anticipazioni" e dimostrarti così che non dovrai aspettare poi tanto prima di vederti scorrere sotto gli occhi le righe del seguito di questa lunga narrazione!
Dunque, l'Episodio 4... Scommetto che vuoi sapere anche il titolo, eh Lettore? D'accordo, è tutto pronto. Via con le anticipazioni. Non dimenticare di fare qualche giretto nel blog anche durante il corso della settimana: ci sono una miriade di nuovi testi pronti ad uscire per venire a bussare alla porta della tua immaginazione!
Anticipazioni sull'Episodio 4:

lunedì 19 settembre 2011

Le Anime di Eglon - Episodio 3 - Il Terminal Aeroportuale

«Bob, che ne dici di darmi una mano a cambiare il pannolino a tuo figlio?» lo richiamò all’ordine Dorothy scoccandogli un’occhiataccia di fuoco e indicandogli il neonato che si dibatteva sul fasciatoio, per metà avvolto da un asciugamano. Bob McKinzey sospirò e si pizzicò la punta del naso, intanto che raggiungeva sua moglie Dorothy, le posava un bacio sulla guancia scostandole i bei capelli biondi e mossi da davanti e teneva fermo il piccolo James intenzionato a rifiutare caparbiamente ogni cura da parte dei genitori.
«Molto meglio» approvò Dorothy, e adesso che finalmente non correva più il rischio che il bimbo le rompesse il naso con una delle sue violente pedate finì di sciacquarlo, gli spalmò la crema e il talco e gli infilò un nuovo pannolino pulito.
«Ecco fatto, tutto bello e profumato» commentò Bob facendo il solletico al pancino del figlio e baciandolo sulla fronte. Dorothy rimase a fissarlo con le mani sui fianchi e ogni traccia di ostilità scomparve dal suo volto, sul quale affiorò invece un mezzo sorriso.
«Sei dolce, lo sai?» disse dopo un po’ la donna. Bob si volse a guardarla e vide che gli stava sorridendo con quei suoi bellissimi occhi azzurri e quelle sue labbra sottili e ben delineate. Le si avvicinò con espressione sognante e di nuovo le scostò i capelli dal viso, spostandoli con un dito e portandoglieli dietro l’orecchio, dove rimasero fermi dopo che Bob ebbe cominciato a farle scorrere i polpastrelli lungo la guancia, giù fino al mento, sulla pelle liscia e morbida del collo (e a questo punto Dorothy iniziò ad avere i brividi), scendendo ancora in direzione del seno, percorrendo le sue curve e i suoi fianchi, raggiungendo l’altezza della vita e intrufolandosi furtivamente sotto la maglietta, risalendo sulla superficie levigata della pancia, sfiorando il bordo di pizzo del reggiseno, indugiando un istante prima di cercare di infilarsi anche sotto quest’ultimo.
Con l’altro braccio la tirò a sé e la strinse, e non distolse gli occhi dai suoi finché le loro labbra non si furono incontrate, sperimentate e poi, finalmente, saldate assieme.
Tenendole una mano premuta contro il seno, a contatto con il calore della sua pelle soffice, e l’altra accostata al sedere, la spinse delicatamente in là fino a farle appoggiare la schiena al muro. Le lambì le labbra con la punta della lingua, inumidendole. Lei le aprì appena, lasciandole socchiuse, e aspettò di sentirlo invadere la sua bocca. Le loro lingue fecero conoscenza e si abbracciarono teneramente, sfidandosi e inseguendosi, cercandosi e trovandosi, finché non furono sazie.
«C’è il piccolo di là…» sussurrò Dorothy squadrandolo con aria maliziosa.
«Non ci sentirà» replicò fiducioso Bob. La prese per mano e la accompagnò in direzione delle scale, quando all’improvviso sentì bussare alla porta.
«Aspettavi qualcuno?» domandò Dorothy, mentre Bob le lasciava la mano e si avviava con seccata circospezione verso l’ingresso dell’abitazione.
«No.» Posò la mano sul pomello della porta e aprì, spazientito. Dorothy lo guardava dal primo gradino, e non si rese conto di nulla almeno per un po’, perché non ci fu alcun rumore. Avevano adoperato un silenziatore, e solo quando vide Bob stramazzare sul pavimento con una macchia di sangue scarlatto che si allargava sulla camicia, inzuppando il tessuto candido, realizzò in parte che cos’era accaduto.
Certo che era davvero curioso, avrebbero considerato alcuni poliziotti di Eglon quella sera dopo essere accorsi sul luogo del delitto, che alla vigilia del decimo anniversario in memoria dell’undici settembre un agente dell’FBI armato di tutto punto venisse ammazzato a sangue freddo in casa propria…

Sei Pronto Lettore?

Sei pronto Lettore? Finalmente è di nuovo lunedì! Sai che cosa significa questo? Significa che l'Episodio 3 del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon" sta per uscire, in esclusiva per te, dal mio cassetto! Il momento di scoprire il seguito della storia è arrivato, e credimi: siamo soltanto all'inizio!
Le Anime di Eglon, Prima Stagione, Episodio 3: Il Terminal Aeroportuale. Goditelo, mio adorato Lettore! Ti auguro di trarre da questa nuova avventura il massimo del piacere auspicabile!

sabato 17 settembre 2011

Il Terzo Episodio

Mio amato Lettore, ti scrivo due righe per ricordarti che lunedì uscirà in esclusiva assoluta l'Episodio 3 del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon", che risponde al titolo di "Il Terminal Aeroportuale". La lunghezza sarà più o meno la stessa dell'Episodio 2, e ci saranno nuovi personaggi e colpi di scena ad attenderti. Non dimenticare di passare per una visita, la tua compagnia mi è di immenso piacere!
P.S.: ricordo inoltre ancora una volta che tutti gli episodi del romanzo a puntate, così come i racconti e le pause di riflessione, rimarranno sempre online e potranno essere letti e riletti in qualunque momento, essendo facilmente raggiungibili attraverso i brevi pannelli di collegamento alle pagine che si trovano sulla destra subito sotto lo specchietto contenente il trailer.
Come ogni volta, buona lettura!

Quattro Chiacchiere

Che dire, Lettore? Mi trovi francamente un po' spaesato oggi. In effetti è proprio così che mi sento. Disorientato, per essere più esatto, anche se non credo faccia poi molta differenza.
A dire il vero, non so nemmeno perché. Mi sembra di essere stato preso dentro ad un turbine contrastante di idee e passioni distorte, che mi vorticano attorno senza interruzione. Ogni tanto mi impiglio su una di loro. Cerco di focalizzare la mia attenzione, di concentrarmi... Mi butta giù senza tanti complimenti, scaraventandomi di nuovo a terra dove l'uragano passa ancora e ancora, trascinandomi con sé in una violenta e oscura tempesta di sogni-incubi raggomitolati su se stessi.

venerdì 16 settembre 2011

Il morbo dello share

L’informazione è probabilmente uno dei pilastri fondamentali della nostra complessa società. Senza di essa tutto ciò che noi oggi conosciamo esisterebbe comunque, questo è innegabile, ma di certo sarebbe diverso.
I mezzi di comunicazione, nei secoli, si sono sempre evoluti assieme all’uomo, affinandosi e perfezionandosi, fino a consegnarci in eredità l’ampissima scelta di fonti d’informazione che oggigiorno ciascuno di noi ha costantemente a propria disposizione. Telefoni, quotidiani, telegiornali, radiocronache, internet: in ogni direzione si è cercato di estendere per quanto possibile il nostro raggio comunicativo al fine di riuscire a captare sempre di più. In questo modo, ora noi viviamo nell’era della comunicazione, all’interno della quale qualsiasi genere di informazione di interesse pubblico è fruibile negli ossessivi termini del tutto e subito che da sempre assillano l’uomo.
Ma questa cosiddetta “corsa all’informazione” nasconde in sé conseguenze negative?

Mio Caro Lettore

Mio Caro Lettore, come stai? Spero vada tutto bene! Negli ultimi tempi sono stato particolarmente silenzioso, e ti avverto che purtroppo lo sarò ancora per un po'. Ma non smetterò di pubblicare ogni giorno, perciò non ti preoccupare. Mi limito a proporti qualche "pausa di riflessione", nel frattempo, perché sto ancora lavorando a pieno regime sulla stesura del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon" e il tempo da dedicare ad altri post aggiuntivi scarseggia. Tranquillo, Lettore, non mi sono affatto dimenticato di te! Sei sempre nei miei pensieri, e noto con piacere che continui a farmi visita quotidianamente! Te ne sono grato, e ti prometto che mi sentirai regolarmente, anche se i nuovi progetti in elaborazione mi succhiano via parecchie energie...
Sono qui per proporti una nuova "pausa di riflessione" anche oggi, e stavolta ho deciso di introdurla come si deve: si intitola "Il morbo dello share" e l'ho scritta l'anno scorso ragionando sulle gare di ascolti che spesso si sentono in TV quando si parla di telegiornali (in quell'occasione, se non sbaglio, si discuteva del Tg5 che aveva superato gli ascolti del Tg1). Ecco la mia risposta in proposito. Buona lettura e, naturalmente, a domani!
P.S.: "Il morbo dello share" è il post numero 50 del blog "Scrivere Sotto la Luna"!

giovedì 15 settembre 2011

La nuova guerra

Dal 20 marzo 2011 l’Italia è entrata in guerra. Noi siamo un paese in guerra. È una frase difficile da pronunciare. Una frase dura, solida, persino spaventosa. Ma ciò che più conta, in tutto questo, è che si tratta di una frase a tutti gli effetti vera.
Ebbene sì, la nostra nazione, dopo aver dato il proprio appoggio agli Stati Uniti nelle operazioni in Iraq, ha deciso di entrare in guerra contro la Libia assieme ad un pugno di altri stati (tra i quali gli immancabili USA e, in prima linea, la Francia) in seguito al via libera delle Nazioni Unite per arrestare la strage attivata da Gheddafi in seguito alle rivolte scoppiate nel paese nordafricano. In base alle informazioni giunte in quegli ultimi periodi, il raìs libico aveva dato l’ordine di aprire il fuoco non soltanto sui ribelli, ma indiscriminatamente sull’intera popolazione, avviando una serie di orrende carneficine.
Molti sostengono che a questo punto ci si trovi di fronte ad un’insormontabile manifestazione di ipocrisia: come può l’ONU, infatti, dare il proprio consenso all’inizio di un conflitto, autorizzando il bombardamento di una o più città da parte dei paesi intenzionati a prendervi parte? Non si ripudiava forse la guerra quale strumento offensivo, come riportato nella nostra beneamata Costituzione? Ma di fronte ai fatti, a quanto sembra, i documenti, per quanto importanti, perdono il loro valore. Non si può sperare di ripulire una nazione dal sangue versato dalla sua popolazione innocente con la carta sulla quale la Costituzione è stata scritta. Non si può permettere, bando ai falsi moralismi, che un leader politico adoperi i propri cittadini come insignificanti oggetti, ritenendoli sacrificabili al fine di ottenere i propri scopi. Certe volte non si può rimanere in attesa e chiudere gli occhi sperando che il peggio passi in fretta. Certe volte bisogna reagire.

mercoledì 14 settembre 2011

In una notte senza stelle

Le urla. Le urla dei bambini sono la cosa che più mi terrorizza, il particolare più macabro e raccapricciante di tutto questo sovrumano echeggiare di spari ed esplosioni che mi circonda. Assediato da questi tremendi suoni di agonia e distruzione, non posso fare altro che continuare a correre. E sperare, nel frattempo, che il prossimo proiettile dopo aver scalfito l’aria non vada a piantarsi nel mio petto ansante.
Avverto le grida disperate dei rivoluzionari che si fanno strada verso il centro della capitale, quartiere dopo quartiere, via dopo via, casa dopo casa. Parete dopo parete. Dall’altra parte, le forze armate nazionali schierate ordinatamente, che cedono terreno un passo alla volta. E le bombe fioccano, e i proiettili sibilano nell’aria e vanno a conficcarsi nelle carni dei passanti, di uomini, donne e bambini la cui unica colpa consiste nell’essere nati e vissuti in questa precisa parte della città.

Il Brano di Oggi

Mio caro Lettore, oggi voglio lasciarti un brano che ti faccia pensare, una nuova "pausa di riflessione" scritta sottoforma di racconto breve. Si tratta di un testo che ho buttato giù alcuni mesi fa, un rapido resoconto ambientato in una qualsiasi delle città dell'Africa settentrionale colpite dalle ondate di rivoluzioni che ultimamente ne hanno scosso le fondamenta, scritto in prima persona di modo da rendere più immediato il punto di vista del ragazzo che ha vissuto e sta vivendo tuttora sulla propria pelle i massacri che circondano la sua realtà quotidiana.
Spero ti piaccia, Lettore. Si intitola: "In una notte senza stelle".

martedì 13 settembre 2011

Anticipazioni sull'Episodio 3

Ehilà Lettore, come andiamo? Sono contento di ritrovare qui anche oggi la tua faccia conosciuta! Vederti mi è di immenso conforto, specialmente in queste giornate particolarmente impegnative. Come sai, è ricominciata la scuola anche per me, e abituarsi ai nuovi orari (e soprattutto ad avere decisamente meno tempo a disposizione per scrivere) è parecchio difficile. In ogni caso il romanzo a puntate, come hai potuto constatare ieri, prosegue, e ho giusto qui per te un piccolo pacchettino regalo tutto infiocchettato contenente le anticipazioni sul prossimo episodio, con tanto di titolo ufficiale...
Be', ti avviso che questa settimana ci sarà come al solito almeno un nuovo post ogni giorno, quindi continua a passare a farmi visita, perché mi fa davvero moltissimo piacere poterti intrattenere con qualche storia!
Bando alle ciance, ecco servite su un piatto d'argento (metaforico, ma non mi dispacerebbe porgertene uno con sopra una bella busta piena di fogli stampati) le anticipazioni sull'Episodio 3 del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon". Buona lettura!

lunedì 12 settembre 2011

Le Anime di Eglon - Episodio 2 - Codice Rivoluzione

La facciata di una piccola villetta a schiera prefabbricata, placidamente distesa sotto un sole cocente, biancheggiava lungo la via principale di una qualunque sonnolenta cittadina americana. In alto, al centro del cielo, lo spettro della luna si spostava pigramente, senza troppa fretta, con la sua candida trasparenza che lo faceva apparire morto, rischiarato com’era dalla luce del giorno.
L’inizio di una mattinata qualunque di un qualunque sabato di agosto. Davanti alla facciata della villetta a schiera prefabbricata transitò lentamente una ragazza in bicicletta, con addosso degli shorts in jeans e una maglietta verde della tonalità che quell’anno andava tanto di moda. Si dileguò transitando da sinistra verso destra, e uscì dall’inquadratura.
Un venticello leggero scuoteva fiaccamente le foglie e i rami del grosso albero che si innalzava a lato del modesto rettangolo di prato ben curato antistante la villetta a schiera prefabbricata. Era uno di quei venti inconsistenti che tentano di rendere più sopportabile l’afa delle mattinate d’agosto, senza tuttavia esserne capaci. Ad ogni modo, bisognava pure riconoscergli un qualche merito: stava a poco a poco sospingendo via l’umidità, e i meteorologi avevano previsto che per quella sera avrebbe portato con sé in zona un temporale di proporzioni ragguardevoli che avrebbe in qualche modo lenito le pene dei cittadini americani sprovvisti di climatizzatore in casa.
Un ragazzo che non poteva avere più di una ventina d’anni percorse tranquillamente il vialetto d’ingresso che si inoltrava nel rettangolo di prato ben curato, lo imboccò e proseguì fino a scomparire, pochi istanti dopo, oltre la soglia.
L’interno della villetta era avvolto in una gradevole penombra. Il ragazzo dovette impiegare qualche secondo per abituare la vista a quella differente qualità di luce, dopodiché si avviò in direzione delle scale e salì al primo piano, entrando nel fresco chiaroscuro di una camera da letto e gettando sopra le coperte disfatte lo zainetto che portava sulle spalle.
Si sedette sulla poltrona accanto alla scrivania, afferrò senza indugio il computer portatile che giaceva abbandonato sul ripiano di legno e sollevò lo schermo. Inserì la password per avere accesso al sistema operativo, quindi cercò una connessione wireless alla quale aggrapparsi. La trovò immediatamente disponibile ed effettuò la connessione digitando il proprio codice personale. Avviò il browser di navigazione internet Firefox ed entrò nel suo profilo Facebook.
Scrisse rapidamente il testo del messaggio sul quale aveva rimuginato per un’intera settimana. Esitò ancora per qualche istante, prima di inviarlo, e sospirò con aria meditabonda. Il suo viso era nascosto dall’ombra delle tapparelle. Soltanto le sue mani erano illuminate dal bagliore digitale dello schermo del portatile. Ma se la sua espressione fosse stata visibile, si sarebbe dimostrata ansiosa.
Alla fine pigiò su INVIA MESSAGGIO, e il testo che aveva appena scritto partì.
Fece per richiudere il computer, abbassando semplicemente lo schermo sulla tastiera, quando un trillo richiamò la sua attenzione sulla pagina Facebook aperta: un contatto. Il cuore cominciò a battergli forte. Spostò la freccetta sul nome del contatto per accedere alle sue informazioni personali, quando lo stesso scampanellio di poco prima segnalò l’aggiunta di un secondo contatto. Poi ne arrivò un terzo. Un quarto. Un quinto, assieme al sesto e al settimo. E, tutto ad un tratto, le casse incorporate del computer portatile iniziarono a vomitare squilli e brontolii, e il numero dei contatti prese a salire vertiginosamente, lievitando ed espandendosi più velocemente dello scorrere dei secondi.
La bocca del ragazzo, l’unica parte del suo volto fiocamente rischiarata dal bagliore dello schermo, si distese in un sorriso gelido che più che un moto di soddisfazione sembrava un freddo ghigno calcolatore.
Rilesse il titolo del suo breve messaggio di testo. A grandi lettere, in grassetto, riportava semplicemente due parole: CODICE RIVOLUZIONE.

domenica 11 settembre 2011

Anticipazioni sul Prossimo Episodio

Buongiorno Lettore, e anche oggi bentornato!
Allora, come hai trovato l'Episodio 1 del nuovo romanzo a puntate? Felice di averlo finalmente letto, di averne assaporato il primo boccone? Be', preparati, perché il resto della fetta non deluderà assolutamente la tua prima impressione, né la smorzerà. E poi, ovviamente, ci sarà anche il resto della torta...
Colgo l'occasione per ricordare le vittime di quell'11 settembre di dieci anni fa che oggi viene commemorato. Le persone che hanno perduto la vita in quel folle gesto di insensata guerriglia ideologica, innocenti e inconsapevoli di ciò che le aspettava, hanno tutte lasciato un segno, a loro modo, nel nostro mondo. Un segno che rimarrà incancellabile. L'imperitura traccia di esistenze normali, estirpate dalla realtà per un attacco teatrale che facesse da sanguinolento stendardo ad una guerra alla quale non appartenevano. Il mio pensiero va a loro, oggi, e soprattutto ai loro cari: che possano ritrovare la pace, prima o poi, in questo macabro universo travagliato.
Come avrai già capito, Lettore, la Prima Stagione de "Le Anime di Eglon" ha ormai preso il via. Domani uscirà (ravvicinato al precedente in via del tutto eccezionale, dato che siamo agli inizi) l'Episodio 2, che si intitola "Codice Rivoluzione". Dopodiché le altre puntate saranno pubblicate una ogni lunedì, come da copione. Ti informo inoltre che ogni singolo episodio sarà facilmente reperibile attraverso il pannello sulla destra che si chiama "Le Anime di Eglon - Prima Stagione": all'uscita di ciascuna puntata provvederò immediatamente ad aggiornare la lista, di modo da rendere disponibili tutti i link agli episodi per chi volesse rileggerli (o leggerli per la prima volta, naturalmente, in caso siano appena arrivati nel blog).
Ad ogni modo ti invito a dare un'occhiata al blog tutti i giorni, se possibile, perché continuerò a pubblicare altri testi durante la settimana e forse, prossimamente, avvierò anche qualche altro nuovo progetto...
Concludiamo con le anticipazioni sul prossimo episodio, Lettore. Sei pronto a partire? Andiamo!

sabato 10 settembre 2011

Le Anime di Eglon - Episodio 1 - L'Attacco

Il municipio della tranquilla città di Eglon, in Arkansas, era un vecchio edificio squadrato con le pareti color crema, recentemente ristrutturato grazie all’intervento di una ditta locale che per effettuare i lavori aveva richiesto al Comune la bellezza di centoventicinquemila dollari. Ad ogni modo, il lavoro era stato svolto accuratamente, e a nulla erano valse le lamentele del sindaco di Eglon dopo che il conto gli era stato recapitato in ufficio.
La mattina del dieci settembre 2011, alle otto precise, il sindaco John Donaldston si presentò nel proprio ufficio e senza remore firmò un assegno da venticinquemila dollari intestato alla ditta che aveva ristrutturato il municipio. Erano gli ultimi soldi che mancavano per saldare definitivamente il conto, e la scorsa notte il sindaco Donaldston ci aveva riflettuto a lungo e aveva deciso che sarebbe stato meglio pagare ed evitare in questo modo di sollevare ulteriori problemi.
La borsa continuava a saltellare su e giù, in quelle ultime settimane. Wall Street era ancora molto tesa, e assieme ad essa tutti gli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia. La crisi economica si stava facendo sempre più pressante, da quando i primi crolli avevano iniziato a manifestarsi nel corso dell’estate, e John Donaldston sperava in cuor proprio che la città di Eglon non ne risentisse troppo, perché un duro colpo alle finanze della sua città sarebbe stato indirettamente un duro colpo anche per lui.
In ogni caso, adesso non era il momento di preoccuparsi di tutto questo. C’erano parecchi affari urgenti da sbrigare, quella mattina. Peter Green, il proprietario della ditta che si era occupata della ristrutturazione del municipio, sarebbe passato nel suo ufficio verso le nove per ritirare l’assegno. Nel frattempo, John doveva controllare alcuni permessi che gli erano stati portati il pomeriggio precedente dall’addetta all’anagrafe. «Ci sono dei dati che non corrispondono», gli aveva sussurrato Nancy posandogli davanti le fotocopie di carte d’identità e passaporti di una mezza dozzina di persone che, a quanto sembrava, erano arrivate in città la settimana scorsa. «Niente di cui preoccuparsi, molto probabilmente,» aveva soggiunto, «ma la prudenza non è mai troppa.»
Con i tempi che corrono, pensò John Donaldston sedendosi alla scrivania con un sospiro e prendendo in mano un pacchetto di fogli stampati tenuti insieme con due graffette di plastica gialla.
Alle otto e sedici minuti precise, mentre John Donaldston dava una scorsa alla fotocopia della carta d’identità di un certo Samuel Grey, nato a Portland il diciannove ottobre 1982, il municipio della città di Eglon situato a lato di Main Street fu scosso da un violento colpo di tosse e la finestra dell’ufficio del sindaco esplose verso l’esterno in mille frammenti di vetro che invasero la carreggiata, tintinnando sull’asfalto e luccicando come piccoli diamanti, intanto che le fiamme della detonazione si arrampicavano sulla facciata color crema appena rimessa a nuovo e la annerivano.

Inizia la Prima Stagione

Finalmente, mio caro Lettore, il giorno è arrivato! Dopo una lunghissima attesa, dopo il trailer, l'anticipazione e le brevi note di stesura, eccoci giunti all'avvio ufficiale della Prima Stagione del nuovissimo e inedito romanzo a puntate "Le Anime di Eglon" con l'Episodio 1: "L'Attacco".
Spero che questo esordio sia di tuo gradimento, Lettore. Goditelo, perché è solo l'inizio. Quello che ti accingi a leggere non è che una piccola parte di ciò che ti aspetterà nel corso del romanzo, e se non sarà di tuo gradimento non ti preoccupare: troverai molte evoluzioni in corso d'opera, in base a ciò che viene richiesto dalla trama, per cui segui comunque le pubblicazioni dei vari episodi perché la sorpresa potrebbe giungere inaspettatamente da un istante all'altro.
Buona lettura! Non aver paura di perderti tra le mie parole, Lettore: ci sono io qui, e ti terrò per mano fino alla fine dell'episodio. Addentriamoci in questo nuovo mondo. Su, coraggio. Un bel respiro e...

venerdì 9 settembre 2011

Considerazioni sull'Estate Passata

Bentornato Lettore, sono felice di ritrovarti qui anche oggi! Incontrarti tra queste righe è sempre un piacere!
Dunque, oggi ho voglia di raccontarti qualcosa. Domani, come ben saprai, uscirà finalmente dopo una lunghissima attesa l'Episodio 1 della Prima Stagione del nuovissimo e inedito romanzo a puntate "Le Anime di Eglon", che nessuno ha finora letto (perciò sarai il primo domani, Lettore, a scorrere le pagine di questa mia nuova opera). Per questo oggi non voglio appesantirti con un nuovo testo, ma mi limiterò ad una chiacchierata in buona compagnia (la tua buona compagnia, naturalmente).
Inizio col dire che è stata una favolosa estate, quella appena trascorsa, e che mi dispiace sia già giunta al termine. Con tutti i progetti che mi ero prefissato a inizio giugno, e sui quali ancora sto rimuginando, forse non mi sarebbero stati sufficienti nemmeno tre anni. Non capisco la gente che dice: "Finalmente ricomincia la scuola, a casa tutta l'estate iniziavo ad annoiarmi..." Be', mi spiace dirvelo ragazzi, ma se davvero vi annoiate a casa e preferite ritornare in classe allora deve esserci qualche problema. Non in voi, è chiaro, non oserei mai affermare una cosa del genere. Ma nel vostro modo di passare il tempo sì. Personalmente ho avuto così tante cose da fare, talmente tanti progetti in mente che ora, alla fine dei tre mesi di vacanze, operando un rapido bilancio mi rendo conto che non ho portato a termine più di un decimo di ciò che avevo in proposito di fare.

giovedì 8 settembre 2011

Privo di ogni peso

Che cosa possiamo chiedere di più dalla vita? Quando ci sembra di avere tutto ciò che ci occorre a portata di mano; quando pare che nulla ci manchi, che tutto quello che ci è dovuto ci sia stato dato; quando sopraggiunge quel senso di compiutezza che sempre accompagna l’ottenimento di un risultato importante a lungo desiderato; è proprio allora che ci viene da domandare: “Che cosa possiamo chiedere di più dalla vita?” Ed è proprio allora, miseramente, che la risposta più ovvia si fa strada lentamente tra i nostri pensieri: “Possiamo chiedere tutto, perché la vita ci deve tutto e, forse, anche di più”.
Questa non è una semplice considerazione sul nostro istinto: si tratta di una verità, della semplificata traduzione di un ossessivo bisogno umano che è quello di accumulare quanto più possibile e volere ancora, e ancora. E ancora. Perché? Perché la vita ci deve tutto, a detta di molti. Perché in cambio degli ostacoli che l’esistenza pone sul nostro cammino, essa dovrebbe bilanciare quelle difficoltà con i migliori premi. Premi per il nostro desiderio non tanto di essere, quanto piuttosto di avere – e di avere adesso, subito, in men che non si dica.

Fantastica Giornata

Oggi è stata una giornata veramente fantastica, Lettore.
Stamattina sono stato svegliato con la colazione a letto, pancakes alla nutella e caffè.
Poi ho scoperto una cosa. Mangiando un favoloso piatto di gnocchi (gentilmente offerto dalla mia fidanzata, mi sembra giusto dare il merito a chi lo detiene) mi sono reso conto che scrivere è come preparare un impasto: ci vogliono innanzitutto gli ingredienti giusti per cominciare, che nello specifico sono gli spunti e le ispirazioni; poi occorre tanta pazienza, perché se ci si lascia prendere dalla fretta di raccontare subito le parti salienti si rovina tutto quanto in maniera irreparabile, così come si rischia di danneggiare l'impasto se si ha voglia di finire presto e lo si lavora troppo poco; infine bisogna continuare ad aggiungere e a togliere strada facendo, migliorandolo e perfezionandolo a mano a mano che si prosegue nella lavorazione. Insomma, le analogie sono molte, e devo dire che questa similitudine mi ispira parecchio!
Ad ogni modo, adesso ti lascio al testo di oggi, Lettore, una "pausa di riflessione" che si intitola "Privo di ogni peso". Spero ispiri anche te, in qualche modo, e possa rendere la tua giornata almeno in parte fantastica come la mia!

mercoledì 7 settembre 2011

Sull'Orlo dell'Ignoto - Parte V

La nebbia si intrecciò velocemente durante le ultime ore della notte e venne letteralmente indossata dalla città, quasi che le facciate degli edifici volessero nascondersi dietro uno spesso strato di foschia per non farsi riconoscere troppo facilmente dagli abitanti. Si inoltrò per ciascun vicolo, infiltrandosi in ogni pertugio e occupando ogni fessura, e lentamente adombrò di umidità tutti i quartieri del centro così come aveva preventivamente fatto con quelli della periferia.
Dopo la cruda notte appena terminata, che aveva quasi finito di racimolare i propri rimasugli per allontanarsi senza fretta dal cielo, l’alba salutò il nuovo giorno con un freddo sole rossastro – sanguinolento, lo si sarebbe potuto definire, ma non era esattamente questo l’aggettivo più adatto, forse sarebbe stato meglio dire che appariva morente, sebbene in realtà stesse nascendo sulla linea dell’orizzonte per disperdere del tutto l’oscurità della notte stentatamente detronizzata.

Conclusione del Racconto

Finalmente, Lettore, siamo arrivati alla Parte V del racconto "Sull'Orlo dell'Ignoto", l'ultima, che ne rappresenta la conclusione.
Nei prossimi giorni vi saranno comunque sorprese e testi di riflessione. Ti ricordo inoltre che questo sabato è il 10 Settembre e che ti aspetta in esclusiva, dopo un'attesa lunga e snervante, l'inedito Episodio 1 della Prima Stagione del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon", che si intitola "L'Attacco" e che mi auguro ti ripagherà di tutto il tempo in cui hai aspettato di vedertelo comparire davanti.
Sono lieto di presentarti il finale di questo mio racconto, in attesa di avviare l'uscita esplosiva del nuovissimo romanzo a puntate. Ti auguro una buona permanenza in questo mondo sconosciuto fatto di righe, parole ed emozioni, Lettore! Non ti preoccupare: se ti perdi, sono pronto a venire in tuo aiuto!

martedì 6 settembre 2011

Gusci vuoti

Questa è la storia di un uomo come tanti altri.
Quando lo si vede passare per strada lo si dimentica incredibilmente presto, lasciando che la sua figura ammantata scompaia rapidamente nei recessi più profondi della memoria. Si tratta di un uomo estremamente ordinario, dal viso anonimo e dalla voce incolore. Proprio un uomo come tanti altri. Ma che ha qualcosa in più. Qualcosa di speciale. Qualcosa che lo fa passare inosservato, qualcosa che induce la gente a non notarlo quando attraversa frettolosamente un marciapiede.
Il suo nome può essere sussurrato soltanto dal vento. Perché solo il vento conosce il suo nome. Si nasconde dietro gli occhi di un qualsiasi passante, nella mente di persone che non sospettano minimamente della sua esistenza, e tuttavia risentono dell’influenza che è capace di esercitare in loro. Viaggia per tutte le strade del mondo, in lungo e in largo, da nord a sud, da est ad ovest, e le sue scarpe logore e incrostate di fango emettono un calpestio che riecheggia nel vuoto degli animi all’unisono con i singhiozzi provocati dalla disperazione in chi crede di essere giunto al capolinea e di aver perduto tutto ciò per cui valga la pena lottare.

Appello al Lettore

Mio Fedele Lettore, è in arrivo la settima "pausa di riflessione" del blog!
Stamattina la sveglia è suonata presto, ma il sonno mi ha ricatturato subito: l'ho spenta, mi sono girato dall'altra parte e tanti saluti. Peccato, ma tanto la stesura del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon" procede alla grande. Mi siedo dietro la scrivania, appoggio le dita sulla tastiera e le lascio andare. Un paio d'ore e un episodio è pronto. A conti fatti mi portano via più tempo la revisione e la rilettura che non la scrittura in sé. Ma non voglio annoiarti troppo con questi ragionamenti tecnici: l'importante è il prodotto finito, e sabato potrai averlo finalmente sotto gli occhi.
Sai, Lettore, sono lievemente perplesso. Non sono ancora riuscito a trovare più di un commento tra i miei post, eppure so che ci sei e che mi segui... Ti va di lasciarmi leggere qualcosa di tuo, tra i commenti? Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi dei testi, del blog, dell'iniziativa del romanzo a puntate... Non ti preoccupare se Blogger ti chiede l'iscrizione a Google o il numero di telefono: è tutto protetto da una solida normativa sulla privacy, e non rischi nulla; inoltre, se proprio non desideri immettere alcun dato, c'è anche la possibilità di inserire commenti anonimi o semplicemente corredati da username o nome di battesimo, senza il bisogno di aggiungere nient'altro.
Aspetto qualche tuo parere, Lettore. Mi farebbe davvero molto piacere riceverne!
Detto questo, ti ricordo che domani uscirà la Parte V, ossia l'ultima, del racconto "Sull'Orlo dell'Ignoto" e ti lascio infine con la settima "pausa di riflessione" di "Scrivere Sotto la Luna". Si intitola "Gusci vuoti".

lunedì 5 settembre 2011

Sull'Orlo dell'Ignoto - Parte IV

Parcheggiò la macchina in un posteggio accanto al ponte che attraversava il fiume sul quartiere più ad est della città e, dopo essere sceso, si incamminò a passo spedito, stringendosi nel cappotto che aveva indossato prima di uscire e ripetendosi ancora una volta che sarebbe andato tutto bene, che ciò che era in procinto di fare non rappresentava altro che la decisione migliore da prendere per il bene di Valentina e della dolce creatura che portava in grembo.
Raggiunse il ponte dopo qualche minuto di tragitto. Lì era tutto scuro e offuscato da una quiete idilliaca, e nella pace innaturale partorita dalle tenebre l’unico sussurro che si poteva indovinare era quello del corso d’acqua che fluiva svogliato e sinuoso sotto l’asfalto al quale erano appoggiate le suole delle sue scarpe. Lo scorrere del fiume era quasi ipnotico, enigmatico, per certi versi, e quando il rimbombo dei passi pesanti di Stefano finì di echeggiare nel silenzio parve addirittura farsi più forte – ma era forse lo sciabordio prodotto dalle sue memorie impolverate che riemergevano, quello che udiva colare sotto di sé?

Al Lavoro

Buongiorno Lettore, si torna al lavoro! Inizia una nuova settimana, e quale modo di avviarla al meglio se non con un buon racconto?
Be', questo è l'ultimo lunedì senza un episodio del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon", perché da lunedì prossimo almeno fino a Santo Stefano ne uscirà uno ad ogni primo giorno della settimana! Non vedo davvero l'ora di incominciare, Lettore, il romanzo sta prendendo forma molto velocemente (e soprattutto piacevolmente, mi sento di dover aggiungere)! Spero di non perdere il controllo. Alle volte pare quasi che voglia comandare lui, e che intenda plasmarsi da sé parola dopo parola, escludendomi. Non glielo devo permettere! Ma sono certo che da questo sabato, esordio ufficiale dell'Episodio 1, riprenderò il sopravvento.
Bene, oggi è lunedì 5 settembre ed è ora, secondo la mia tabella di marcia, di pubblicare la Parte IV del racconto "Sull'Orlo dell'Ignoto"! Assaporala appieno, Lettore, perché mercoledì saprai come va a finire questa breve ma intensa avventura!
P.S.: se ti sei perso le prime tre parti del racconto, non temere! Le puoi facilmente recuperare dal pannello di link a destra contrassegnato dalla dicitura "Racconti".
E, come sempre, buona lettura!

sabato 3 settembre 2011

Estratto di Anticipazione dal Romanzo a Puntate "Le Anime di Eglon"

D'accordo Lettore, siamo tutti pronti?
Tra una settimana esatta uscirà online l'Episodio 1 del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon", e devo ammettere che l'idea mi sta elettrizzando sempre di più!
Come promesso, ecco qui un brevissimo estratto dall'Episodio 1, un paragrafo che ti faccia capire almeno in parte che cosa ti devi aspettare...
Goditi questa piccola anticipazione, Lettore!

venerdì 2 settembre 2011

Basta con questa indifferenza

Che cosa sta succedendo nel mondo? Sarebbe sufficiente un rapido sguardo attorno a sé per rendersi veramente conto di tutto quello che sta capitando. Purtroppo, però, l’informazione veicolata e la mancanza di interesse da parte della popolazione mondiale finiscono sempre per mettere in ombra ciò che potrebbe in qualche modo farci riflettere sull’effettivo “progresso” che nella nostra nuova epoca coinvolge la sola parte ricca del pianeta.
Guerre, carestie, fame, povertà: tutte queste realtà non sono lontane da noi nel tempo e nello spazio, come sembra vogliano farci credere coloro che manipolano la nostra vita e indirizzano il nostro sguardo verso zone distanti il più possibile da quelle che sono le sconcertanti, terrificanti manifestazioni degli interminabili errori della civiltà che si susseguono senza sosta. Intanto, il velo di indifferenza che maschera i volti dell’umanità sta assumendo sempre più le sembianze di un drappo funebre, e pare che di questa triste verità non importi niente a nessuno.

Sesta Pausa di Riflessione

Mio caro Lettore, sono pronto a condividere con te la mia sesta "pausa di riflessione", anche se mi piacerebbe che fosse già arrivato il momento di pubblicare l'Episodio 1 del romanzo a puntate "Le Anime di Eglon"!
Ne approfitto per informarti del fatto che la stesura procede piuttosto speditamente. I primi due episodi sono definitivamente pronti per uscire il 10 e il 12 settembre, e spero con essi di ammorbidire almeno in parte il doloroso inizio del nuovo anno scolastico, nonché dell'imminente stagione invernale.
Domani (pensavo di non dirti nulla al riguardo, ma alla fine mi sono convinto a passarti questa notizia "sottobanco") intendo lanciarti una piccola provocazione, tramite un minuscolo brano estratto dall'Episodio 1 di "Le Anime di Eglon". Si tratterà solamente di un paragrafo, un'anticipazione piuttosto breve, ma assieme ad essa ti comunicherò altre informazioni riguardanti la stesura e la composizione della Prima Stagione.
A domani, allora, mio Fedele Lettore. Non mancare! Nel frattempo, ti lascio con questa nuova "pausa di riflessione" il cui titolo è: "Basta con questa indifferenza".

giovedì 1 settembre 2011

Due Parole

Come vedi, Lettore, ho appena pubblicato l'attesa Parte III del mio racconto "Sull'Orlo dell'Ignoto". In questo periodo sono piuttosto preso, perciò non ti preoccupare se i miei post si stanno riducendo: è soltanto perché conservo le parole per gli episodi de "Le Anime di Eglon" che sto scrivendo, gli episodi di quel romanzo a puntate che non vedo l'ora di iniziare a condividere con il mondo attraverso il blog "Scrivere Sotto la Luna"!
Tieniti pronto, Lettore, perché presto ci sarà un'altra piccola sorpresina per te...

Sull'Orlo dell'Ignoto - Parte III

Uscì dal bar ancora più scoraggiato di quando aveva messo piede fuori dalla banca. Aveva spulciato tutte le pagine degli annunci di lavoro, sfogliando spasmodicamente un giornale dopo l’altro, ma non aveva trovato nulla che potesse fare al caso suo – di quei tempi esigevano una montagna di requisiti, e lui non era mai stato un tipo al quale piacesse studiare. Tutte le inserzioni puntavano su gente giovanissima, diplomata e con esperienza, e lui ormai non possedeva più nessuna di queste tre qualità, purtroppo.